43 persone coinvolte

Maxi operazione delle Fiamme gialle cremonesi, sequestrati beni per oltre 72 milioni

I sequestri sono in corso in diverse province di tutta Italia e all'estero.

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Operazione "doppio click": 15 denunciati per frode fiscale e beni sequestrati per 72 milioni di euro: sequestri in tutta Italia e all'estero, 43 persone fisiche e giuridiche coinvolte.

L'operazione delle fiamme gialle cremonesi

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona hanno denunciato 15 membri di un sodalizio criminale capeggiato da un imprenditore cremonese, sequestrando beni mobili ed immobili per oltre 72 milioni di euro.

L'imprenditore è il 49enne Marco Melega, ex produttore discografico, fondatore della società Crevit Italia, che vive nel Cremonese e a cui oggi sono stati sequestrati numerosi beni costosissimi, dagli immobili alle auto lussuose. Già nel 2019 era finito in carcere per la truffa del "doppio click", nome dell'operazione di stamane.

L'operazione di oggi

L'operazione diretta dalla Procura della Repubblica di Cremona, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Cremona hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Cremona relativo a beni e disponibilità finanziarie per oltre 72 milioni di euro.
In particolare, le condotte criminose – realizzate in più Paesi dell’Unione Europea – sono state portate a termine facendo ricorso ad un ampio numero di società cartiere e con l’aiuto di soggetti prestanome che, coordinati e diretti da un noto imprenditore cremonese, hanno consentito di frodare l’erario mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false.
Il meccanismo si basava sulla pubblicizzazione di siti internet attraverso i quali venivano posti in vendita prodotti di vario genere e natura a prezzi di assoluta convenienza. In realtà, i beni pubblicizzati non esistevano ed i proventi delle truffe venivano ricondotti, attraverso società inesistenti e Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona prestanome compiacenti, nella disponibilità degli organizzatori dell’associazione criminosa.
Il meccanismo così architettato, oltre a consentire il riciclaggio dei proventi delle truffe, veniva anche utilizzato per consentire ulteriori condotte delittuose di evasione e frode fiscale da parte di imprenditori operanti in diverse province del territorio nazionale.
Sono stati complessivamente sottratti a tassazione oltre 120 milioni di euro con una evasione dell’I.V.A. superiore a 44 milioni di euro, nonché indebite compensazioni di imposta basate su crediti non spettanti per oltre 3,7 milioni di euro.

Sequestri in altri 4 stati dell'UE

Ai fini dell’esecuzione, si è rilevata la presenza di beni aggredibili anche all’estero, e pertanto, con il coordinamento dell’ufficio di Eurojust - l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale – e tramite appositi “certificati di congelamento” redatti ai sensi del Regolamento UE 1805/19, l’operazione è stata condotta in contemporanea in altri 4 Stati dell’Unione europea, ossia Belgio, Bulgaria, Germania e Svezia, paesi ove sono presenti rapporti finanziari, rapporti bancari, beni mobili ed immobili direttamente ed indirettamente riconducibili agli indagati.
Sul territorio nazionale le attività sono state condotte nelle province di Cremona, Milano, Brescia, Pavia, Bergamo, Lodi, Varese, Mantova, Parma, Piacenza, Venezia, Verona, Vicenza, Roma, Frosinone, Genova, Sassari, Torino, Treviso, Siena e Taranto.

I beni sequestrati

Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro 127 immobili e terreni, 28 beni mobili tra cui imbarcazioni di pregio ed autovetture di grossa cilindrata, 750 rapporti bancari e finanziari riconducibili a 43 persone fisiche e giuridiche coinvolte nella frode.
L’attività di servizio evidenzia il costante e quotidiano impegno della Procura della Repubblica di Cremona e della Guardia di Finanza nella lotta alle frodi Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona fiscali ed alle gravi condotte evasive dannose per il sistema economico italiano ed europeo. Tali condotte, oltre ad arrecare un enorme danno all’Erario, costituiscono una sleale forma di concorrenza nei confronti di quei soggetti che operano nel pieno rispetto delle regole e della legalità e sono interessati a contribuire alla ripresa ed al pieno rilancio dell’economia nazionale.

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