SAN GIOVANNI IN CROCE

Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, per un 43enne si aprono le porte del carcere

L'uomo, già ai domiciliari, dovrà scontare in carcere una pena residua di tre anni

Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, per un 43enne si aprono le porte del carcere
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San Giovanni in Croce: i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un uomo che deve scontare una condanna definitiva per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Arrestato 43enne

La mattina del 23 luglio i Carabinieri della Stazione di Solarolo Rainerio hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di esecuzione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali presso il Tribunale di Milano, un cittadino straniero di 43 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari.

Maltrattamenti in famiglia

L’uomo destinatario del provvedimento si trovava agli arresti domiciliari presso la comunità terapeutica di San Giovanni in Croce e dovrà scontare una pena di tre anni di reclusione relativa alla condanna intervenuta presso il Tribunale di Milano nel 2022, riformata in Appello sempre nel 2022 e divenuta definitiva nel 2023 e ora esecutiva, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate avvenuti dal 2008 al 2021 all’estero e a Milano.

Nel giugno del 2021 una donna aveva denunciato a Milano i maltrattamenti e le aggressioni fisiche commesse tra le mura domestiche da parte del compagno, sia all’estero che in Italia, violenze che avevano portato la vittima a riferire i fatti ai carabinieri di Milano.

L'ordine di carcerazione

Nel 2022 era intervenuta la condanna da parte del giudice del Tribunale di Milano e nel 2022 era intervenuta la sentenza della Corte di Appello di Milano. Nel 2023 é divenuta definitiva, calcolata in tre anni di reclusione tenendo conto di quanto già scontato agli arresti domiciliari.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha ora emesso l’ordine di carcerazione per la relativa pena da scontare. Per tale motivo, il provvedimento è stato inviato per l’esecuzione ai Carabinieri della Stazione di Solarolo che lo hanno accompagnato al carcere di Cremona.

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