Il mistero legato alla sua morte continua a infittirsi, una tragica scomparsa che lascia nei familiari numerose domande legate al dolore della perdita e ai dubbi sulle cause del decesso. Renata sarebbe dovuta rientrare a casa proprio quel fatidico venerdì 3 ottobre 2025, giorno in cui la sua salma è stata trovata sdraiata su un letto presente nella villa di Dalmine, in provincia di Bergamo.
Una scomparsa avvolta dal mistero
La badante di Cremona, moglie e madre di due figli, è deceduta in circostanze ancora da chiarire. I suoi figli, insieme all’ex marito, si sono rivolti a un legale per presentare denuncia contro ignoti e chiedere l’apertura di un’indagine volta a fare luce sulle cause della morte – istanza accolta dalla Procura di Bergamo, che ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato, con l’obiettivo di chiarire un caso che continua a tingersi di giallo.
“Ci sono troppe incongruenze” – ha dichiarato l’avvocata Marilena Gigliotti, che assiste Erica e Giuseppe, figli di Renata Bossi, i quali hanno raggiunto la villa di Dalmine subito dopo aver appreso la notizia della sua tragica scomparsa.
Alcune immagini e video tratti dal profilo Facebook di Renata Bossi:
Cosa ha ucciso Renata?
Un arresto cardiaco, secondo quanto riferito dalla famiglia assistita dalla badante, sarebbe la causa del decesso. Una versione confermata dal medico della guardia medica, che ha dichiarato telefonicamente che la morte fosse riconducibile a un malore improvviso.
Tuttavia, diversi elementi hanno insospettito i familiari, che da tempo raccoglievano le confidenze della 60enne sulle difficili condizioni lavorative: la telefonata all’avvocato per denunciare le pressioni subite, il divieto di usare il cellulare, la mancata firma del contratto. Renata aveva inoltre manifestato chiaramente l’intenzione di lasciare la villa proprio quel giorno per rientrare a casa.
Il letto perfettamente intatto, senza alcun segno che lasciasse pensare fosse stato usato. L’orologio ancora al polso, che era solito togliere prima di dormire, come la dentiera. I vestiti in ordine, le valigie pronte per partire. Dettagli che hanno insospettito la famiglia, la quale ha poi notato ecchimosi sul fianco e sulla schiena.
GUARDA LA GALLERY (3 foto)



Ecchimosi sul corpo
Poi l’arrivo del medico che, dopo lo forte pressione subita dalla famiglia, ha raggiunto l’abitazione e ha modificato la propria versione, stilando un nuovo referto, nel quale vengono menzionate le ecchimosi – secondo lui – alla posizione supina in cui Renata è stata trovata post mortem.
Le versioni sono contrastanti. La famiglia che la accudiva ha dichiarato che la badante fosse in prova da circa sei giorni e che, quel giorno, avrebbe avvertito un malore e si sarebbe ritirata in camera per riposare.
Secondo questa ricostruzione, la proprietaria di casa l’avrebbe raggiunta nel pomeriggio per offrirle una tazza di camomilla, preoccupata per le sue condizioni, trovandola senza vita nel letto. A quel punto sarebbe stato avvisato il figlio, che ha raggiunto tempestivamente la villa.
GUARDA LA GALLERY (3 foto)



Renata, però, non stava bene da giorni. Lo avrebbe confidato a un amico il giorno prima della morte, parlando di malessere generale e vomito. Un dettaglio confermato dai messaggi ritrovati sul suo telefono.
Disposta l’autopsia
Restano numerosi interrogativi sul decesso di Renata Bossi, la cui salma sarà sottoposta ad autopsia il 13 ottobre 2025 alle ore 11, presso la camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, come disposto dalla Procura di Bergamo.
Ex marito e figli, travolti dal dolore, chiedono verità sulla sua morte.