L'infermiera anti Covid è il nuovo personaggio del Presepe 2020
Consegnata al Vescovo Napolioni per simboleggiare l'impegno di tutto il mondo della sanità e della cura.
Il nuovo personaggio del Presepe 2020 è l’infermiera anti Covid per simboleggiare l’impegno di tutto il mondo della sanità e della cura, in particolare dei più deboli. E’ stato presentato per iniziativa di Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola, sotto l’egida del Manifesto di Assisi.
L'infermiera anti Covid è il nuovo personaggio del Presepe 2020
Ieri, nel pomeriggio, il nuovo personaggio del presepe è stato consegnato al Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, dalle mani del presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, del direttore Paola Bono, del presidente di Confartigianato Massimo Rivoltini e del segretario Roberto Maffezzoni.
“Tra le tradizioni che possono aiutarci nei momenti difficili che stiamo attraversando, un ruolo importante può svolgerlo più che mai il presepe – sottolinea Paolo Voltini –. Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni. Accanto alla sacra famiglia, troviamo allora anche pastori, artigiani, agricoltori e naturalmente gli animali delle nostre campagne. L’esperienza della pandemia, la sofferenza di molti, il distanziamento a cui costringono le regole emanate nel rispetto degli altri, ci impegnano a rivisitare il modello già sperimentato e ammirato per introdurre un nuovo personaggio, quella dell’infermiera in rappresentanza dell’intero mondo della sanità, che si batte per assicurare la salute di tutti”.
L’iniziativa è stata quella di affidare all’abilità di un artigiano esperto nell’arte presepiale la raffigurazione in statuina dell’immagine di chi oggi interpreta la possibilità di riscatto della vita della comunità e costituisce un perno e un punto di appoggio per le nostre speranze. Le statuine vengono in questi giorni distribuite da Coldiretti e Confartigianato su tutto il territorio nazionale, consegnate ai Vescovi di tutte le Diocesi italiane.
“La modernità del Presepe viene proprio dal suo legame con la vita di tutti i giorni. Per gli agricoltori e gli allevatori vuole dire conservazione dei territori, della biodiversità e della fattoria Italia, che purtroppo negli ultimi dieci anni a causa della crisi ha perso due milioni di animali, con un addio che ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili” rimarca Paola Bono, direttore di Coldiretti Cremona, aggiungendo che “agricoltori, medici ed infermieri non hanno mai smesso di lavorare in questa difficile pandemia per garantire la salute dei cittadini e l’approvvigionamento alimentare delle famiglie, nonostante i rischi e le difficoltà”.
(Foto di copertina: diocesidicremona.it)
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