Lettera aperta di Piloni a Gallera: "La riforma non va bene"
"Uno dei miei concittadini ha una malattia degenerativa e si trova in difficoltà"
Lettera aperta del consigliere regionale Matteo Pilioni all’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
La riforma non va e Piloni scrive a Gallera
“Gentile Assessore Gallera, mi rivolgo a lei per il ruolo che ricopre e perché, di fatto, si è intestato il nuovo modello di presa in carico per i cittadini lombardi che hanno una o più patologie croniche – ha spiegato Piloni – Lo ha promosso sulla stampa, ne ha fatto l’oggetto della sua campagna elettorale e ha inviato proprio in quei giorni, a tre milioni e mezzo di persone, una lettera in cui ha esaltato questo nuovo percorso per cui il paziente dovrebbe essere preso tempestivamente e totalmente in carico dal sistema sanitario, così da non finire nel labirinto delle prenotazioni delle prestazione e per non aspettare più mesi e mesi per effettuare una visita o un esame diagnostico”.
“Il periodo degli annunci è finito”
“Ma ora il periodo degli annunci è finito – ha continuato – le lettere sono arrivate nelle caselle della posta dei malati cronici da più di due mesi, ed è venuto il momento delle risposte alle aspettative legittime di chi in questo nuovo
modello ha creduto, ha scelto una struttura sanitaria o un medico a cui affidarsi e ha firmato un “patto di
assistenza” che vorrebbe oggi vedere rispettato”.
“Uno dei miei concittadini ha una malattia degenerativa”
“Mi sono deciso a scriverle perché uno di questi cittadini, che ha una malattia neurodegenerativa e che
necessita di cure costanti per tenere sotto controllo la sua patologia, mi ha segnalato tutte le disfunzioni che
questo nuovo modello gli sta comportando – si legge nella missiva – Era già stato, in passato, in cura all’Ospedale San Raffaele e pertanto ha scelto quella struttura come ente gestore. Ma invece di avere, come da lei promesso, un percorso ‘dedicato’ per cercare di vedere garantite le cure di cui necessita, e’ iniziato per lui un vero percorso ad ostacoli. Il contact center regionale, contattato subito dopo aver ricevuto la lettera, ha risposto che avrebbe segnalato il suo nominativo e di attendere quindi la chiamata dell’Ospedale. Ma i giorni passavano e nessuno si è fatto vivo, e la famiglia della persona in questione ha iniziato fare decine di chiamate direttamente alla struttura sanitaria (che dovrebbe avere un servizio telefonico ad hoc che la regione paga nella quota di presa in carico del paziente) sentendosi rispondere da una voce metallica ‘prego attendere, lei è la cinquantesima chiamata in lista’ e non è mai
riuscita ad avere un contatto diretto”
Sono passate le settimane e aumentate le difficoltà
Nel frattempo sono passate le settimane, la sua malattia si è aggravata e lui si è trovato a dover cercare di
gestire per conto proprio questa situazione, invece di essere preso in carico, come ci state raccontando da
mesi.
“Le chiedo quindi, con questa lettera aperta, una cosa semplice Assessore Gallera – ha concluso – riveda questa riforma che non funziona, ascolti i medici di base e tutti coloro che in questi mesi l’hanno messa in discussione e,
soprattutto, non lasci ancora più soli ad affrontare la propria malattia quei pochi cittadini che in questa sua
‘favola’ hanno creduto”.