Le Iene contro Gardaland: “Se sei disabile non ti diverti”
In un video-intervista Anna, una mamma di Casalmaggiore, racconta la sua esperienza al parco di divertimenti, conclusosi poi con le scuse.
La denuncia della mamma di Mietta
Da Casalmaggiore, Anna, mamma di Mietta “la principessa dei sogni”, ha raccontato alle telecamere di Mediaset la triste vicenda che domenica 22 aprile ha reso il parco divertimenti Gardaland meno magico di quello che pensava. Mamma, papà, Mia e la sorellina Emily sono arrivati contenti ed eccitati alle casse del parco, ma l’addetto della biglietteria, a detta di Anna, ha detto: “Vi rimborso il costo dei biglietti perché tanto Mia, vista la sua disabilità, non avrebbe potuto entrare perché tanto non c’era nulla da fare”. Ma i genitori di Mia hanno insistito e sono entrati perché per loro è una bambina normale.
La patologia di Mia
Mia è affetta da da Kcnq2 o encefalopatia epilettica infantile precoce di tipo 7. Questo tipo di malattia colpisce solo 500 bambini al mondo. Mia vive una vita normale sdraiata su un lettino con le ruote. I suoi genitori non vivono questo tipo di “chiusura” alla quale sono stati esposti. L’ignoranza è sempre molta davanti a ciò che non si conosce e Mia è costretta a subirla talvolta anche da altre persone. Su questo Anna ha raccontato: “Quando un bambino si avvicina a Mia e vuole accarezzarla e il genitori gli dice di spostarsi se no si ammala, ci rimani male. Una malattia genetica non attacca”. Ci sono però anche persone come i genitori di Mia, amici e sostenitori che dal 3 marzo 2013, da quando è nata, le stanno accanto come si fa con chiunque bambino, senza distinzione alcuna. La patologia della piccola non si cura, esiste solo una terapia. Per sostenere la famiglia basta andare sulla sua pagina Facebook.
Il confronto con Gardaland
Anna ha segnalato l’accaduto a Le Iene, dopo però un confronto con il parco di divertimenti. La sera stessa infatti ha scritto una lettera di lamentela al parco che ha offerto a tutta la famiglia di poter tornare a Gardaland gratuitamente. La proposta di Anna è stata però più sensibile: “Costituire al fianco delle giostre per i bambini normodotati anche dei giochi per bambini come mia figlia. Questo sarebbe il più bel regalo che potrebbe farci. Ci sono tante altalene e molti giochi, per i bambini disabili non c’è nulla”.
GUARDA IL VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVISTA QUI.
Approfondimenti
Leggi la storia completa della piccola Mia al sito dedicato: Il sorriso di Mietta onlus