OPERAZIONE DEI CC

Lavoro irregolare e caporalato: in provincia di Cremona 7 aziende sospese, 17 denunciati e sanzioni per oltre 90mila euro

Risultati che si inseriscono in una campagna nazionale che ha visto, su quasi mille aziende ispezionate, più della metà risultata irregolare

Lavoro irregolare e caporalato: in provincia di Cremona 7 aziende sospese, 17 denunciati e sanzioni per oltre 90mila euro
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I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Cremona proseguono il contrasto al lavoro irregolare: 7 aziende sospese e 17 persone denunciate, sanzioni per oltre 90mila euro. Risultati che si inseriscono in una campagna nazionale di contrasto al caporalato.

Contrasto al lavoro irregolare e al caporalato

Negli ultimi giorni, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cremona, in collaborazione con le forze territoriali dell’Arma, hanno intensificato i controlli nelle aziende della provincia per combattere il lavoro irregolare e il caporalato. Su 18 aziende controllate, 17 datori di lavoro sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per diverse violazioni, con gravi implicazioni per la sicurezza e il rispetto delle normative sul lavoro.

Attività sospese e titolari denunciati

Tra i casi più gravi, un'azienda edile del Cremasco è stata denunciata per aver impiegato tutti i suoi lavoratori in nero, senza permesso di soggiorno e senza rispettare le norme di sicurezza sul lavoro, inclusa l'assenza del Piano Operativo Sicurezza (POS) e impianti elettrici non a norma. Le sanzioni comminate hanno superato i 25mila euro, con conseguente sospensione dell’attività.

Una situazione simile è stata riscontrata in un'altra azienda dell’alto Cremasco, dove due lavoratori stranieri erano impiegati senza documentazione regolare. Anche qui, l’attività è stata sospesa e le sanzioni ammontano a circa 20mila euro.

Non si è fermata qui l'azione dei Carabinieri. Dieci titolari di attività commerciali sono stati denunciati per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Diverse irregolarità

Le infrazioni più comuni riguardano la mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), l'assenza di corsi di formazione per i dipendenti e l’installazione non autorizzata di sistemi di videosorveglianza. In tre casi, le attività sono state sospese a causa delle gravi mancanze in tema di salute e sicurezza. Complessivamente, su 38 lavoratori controllati, cinque sono risultati impiegati in nero e 12 non avevano svolto i corsi di formazione obbligatori. Le multe totali ammontano a circa 63mila euro.

Campagna nazionale

Questi risultati si inseriscono in una campagna nazionale di contrasto al caporalato, attuata dai Carabinieri tra il 1° e il 10 agosto 2024. Su quasi mille aziende ispezionate in tutta Italia, più della metà è risultata irregolare. Le verifiche hanno interessato circa 5mila posizioni lavorative, di cui oltre 1.200 irregolari.

Sono stati accertati numerosi casi di lavoro nero, con oltre 200 lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno e nove minori impiegati illegalmente.

A livello nazionale, sono stati adottati 145 provvedimenti di sospensione delle attività, con multe e ammende per un totale di oltre 4,9 milioni di euro. Inoltre, 486 persone sono state denunciate per violazioni delle norme sull'immigrazione e sulla sicurezza, 19 delle quali accusate di caporalato.

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