La storia di Egidio e Anna: ricongiunti in ospedale telefonano a casa per salutare la nipotina VIDEO - FOTO
79 anni lui, 73 anni lei, separati dal Covid-19 si sono ritrovati grazie al ricongiungimento familiare che stanno attuando gli operatori sanitari dell'ASST di Cremona.
La storia di Egidio e Anna: dopo la ricongiunzione familiare in ospedale, telefonano a casa per salutare la figlia e la nipotina.
La storia di Egidio e Anna
Egidio, 79 anni e Anna, 73 e 51 di matrimonio, separati dal Covid-19 da quando sono entrati prima lui e il giorno dopo lei all’Ospedale di Cremona si sono ritrovati grazie al ricongiungimento familiare che gli operatori sanitari dell’ASST di Cremona stanno mettendo in atto per alleviare la solitudine dei pazienti.
Egidio e Anna hanno combattuto la loro battaglia contro il coronavirus dall'ortopedia e dalla week surgery. Quando le loro condizioni sono migliorate, lei ha dismesso la mascherina per l'ossigeno, e lui pur indossandola ancora, si è sentito meglio, sono ritornati insieme, quasi come a casa, a spalleggiarsi e a darsi conforto e verranno pure dimessi insieme.
La telefonata a casa
Finalmente hanno potuto anche vedere, parlare, e un po' scherzare, con la figlia e la nipotina aiutati da Stefania Ferragni caposala dell'Ortopedia.
“L’emozione è stata molta, non sono mancate le lacrime e la gioia, hanno potuto vedere i volti e gli sguardi dei loro cari, dare un’occhiata fugace ai luoghi conosciuti e agli oggetti domestici- spiega Ferragni . Ero emozionatissima, forse più io di loro. Mi sono commossa nel partecipare a un momento così intimo. Un’esperienza davvero intensa che non ho mai vissuto prima. Queste videochiamate ci stanno dimostrando, ancora una volta, come uno degli aspetti fondanti della cura e dell’assistenza sia la relazione”.
Tablet e cellulari in dono a tutti i reparti
A Pasqua i pazienti ricoverati negli ospedali dell'Asst di Cremona hanno ricevuto una sorpresa. Wind3, VideochiAma Accura, Coop Lombardia, Regione Lombardia, Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta e anche privati cittadini hanno donato dei tablet che sono stati distribuiti a tutti i reparti Covid dell'Ospedale di Cremona, Ospedale Oglio Po e Ospedale da campo.
Accorciare le distanze tra pazienti e familiari
Lo scopo? Mettere in contatto pazienti e famigliari. Un’iniziativa che sta riscuotendo grande favore da parte di tutti perchè sostituisce l’assenza di visite.
“E’ la prima volta che i pazienti ricoverati non possono ricevere visite e sappiamo bene quanto il supporto affettivo sia importante in ogni percorso di cura. – Spiega Giuseppe Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona). Per questo siamo riconoscenti a tutti i donatori che ci hanno dato la possibilità di creare un contatto, anche visivo, fra pazienti e familiari attraverso tablet e cellulari. Li ringraziamo per la loro lungimiranza e attenzione”.
“In questo periodo caratterizzato dal distanziamento sociale e da un profondo cambiamento dei comportamenti relazionali, - continua Rossi - la tecnologia si sta rivelando fondamentale. E’ lo strumento che ci consente di accorciare la distanza, di poter in qualche modo partecipare alla vita delle persone care. Questo vale ancora di più all’interno di un contesto di degenza e isolamento. Non dimentichiamo che i pazienti covid, spesso, sono costretti a restare in ospedale molti giorni, a cui si aggiunge la quarantena alla dimissione”
“I Tablet – conclude Rossi - sono stati distribuiti ai reparti dei nostri ospedali di Cremona e Oglio Po affinchè le videochiamate, con il supporto dei sanitari, divengano parte integrante dell’accoglienza e dalle cura. E’ probabile che questa divenga una modalità abituale, anche per il futuro. Un accorgimento in più per le persone malate, allo scopo di rendere il più possibile familiare la loro permanenza in ospedale”.
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