Indebitata, simula un furto di bestiame
Nel prossimo mese l’azione fallimentare nei confronti dell'azienda agricola di Vailate si sarebbe completata con lo sfratto esecutivo così la proprietaria ha simulato un furto.
Nel prossimo mese l’azione fallimentare nei confronti della sua azienda agricola di Vailate si sarebbe completata con lo sfratto esecutivo, così la proprietaria ha simulato un furto di bestiame. “Ottanta vitelli spariti”.
La crisi e l’indebitamento
Da qualche anno l’allevamento di bestiame non rendeva più come una volta e i debiti verso le banche ed i fornitori si erano accumulati al punto che un’azienda agricola di Vailate era stata dichiarata fallita. Le procedure di liquidazione avevano portato alla vendita all’asta di quello che restava, a favore di un altro allevatore.
La simulazione del furto
La 50 enne titolare dell’azienda zootecnica si è tuttavia presentata in caserma sostenendo di essere stata vittima di un furto di bestiame, durante la notte. I carabinieri di Vailate così sono andati a verificare nella stalla dove la proprietaria sosteneva che mancassero ben 80 vitelli. Immediatamente sono state diramate le ricerche dei presunti ladri che secondo i militari dovevano avere usato dei mezzi pesanti per il trasporto degli animali in qualche altra azienda agricola oppure in qualche macello clandestino.
Le verifiche e la confessione
Tuttavia, poiché l’abitazione della donna dista solo poche centinaia di metri dalla stalla, gli investigatori hanno presto intuito che qualcosa non tornava: perché nessuno dei residenti aveva sentito nulla durante la notte? Il furto di ottanta animali era infatti presubibilmente durato diverse ore. La proprietaria è stata così invitata ad esibire la documentazione amministrativa e sanitaria relativa ai bovini e messa alle strette, ha confessato di aver simulato il furto temendo l’esito di una ispezione che a breve avrebbe subito da parte dei veterinari dell’Asst di Crema. La versione fornita dalla donna è apparsa comunque poco credibile così sono stati allertati i veterinari dell’Asst per eseguire ulteriori accertamenti e anche il Nas di Cremona per stabilire la realtà della vicenda.