Incendio Sabbioneta in cui è morto il piccolo Marco: la posizione di Zani e le indagini
L'uomo continua a proclamarsi innocente, ammette soltanto di aver pedinato la moglie in quel terribile pomeriggio.
Incendio Sabbioneta: gli aggiornamenti relativi alle indagini relative al terribile incendio doloso appiccato in una villetta di Sabbioneta, in cui ha perso la vita il piccolo Marco.
Incendio Sabbioneta
Era il 22 novembre 2018, quando il Mantovano e poi l’intero Paese, hanno letto sui giornali di una morte atroce, toccata al piccolo Marco Zani. Il bambino di soli 10 anni ha perso la vita nella sua cameretta, stordito e poi intossicato dal fumo derivato dall’incendio doloso che è divampato nella villetta di Ponteterra dove Marco viveva con la madre e i due fratelli. Accusato del terribile omicidio il padre Gianfranco Zani.
Giudizio immediato
Gianfranco Zani, artigiano 53enne, fermato nel confine tra Mantovano e Cremonese dagli agenti dopo la segnalazione della ex moglie, che lo aveva visto allontanarsi dall’abitazione in fiamme, quel terribile pomeriggio, continua a proclamarsi innocente. Sostiene di non aver mai messo piede nella villetta il giorno dell’incendio, ma di essere stato nei paraggi soltanto perché aveva seguito la sua ex. Per lui la procura di Mantova ha chiesto il giudizio immediato in relazione al reato dei prolungati maltrattamenti nei confronti della moglie. Il pubblico ministero, titolare dell’inchiesta, ha potuto avanzare questa richiesta perché le prove a carico dell’artigiano sono evidenti.
Omicidio volontario
Zani dovrà inoltre rispondere delle accuse di omicidio volontario, le indagini sono prossime alla conclusione. Gli inquirenti stanno terminando le ricostruzioni, anche attraverso telecamere e testimonianze. Fondamentali saranno i risultati dei rilievi compiuti dai Ris, nella villetta data alle fiamme.