In una notte smontavano auto rubate per poi rivenderne i pezzi VIDEO
Veicoli rubati e subito smontati.
Operavano di notte, nel Sud Milanese: veicoli rubati e subito smontati. Potrebbero essere loro i responsabili anche di qualche furto nella nostra Provincia.
Smontavano auto rubate in una notte per rivendere i pezzi
Come riporta GiornaledeiNavigli.it, i veicoli, rubati non oltre le dodici ore precedenti, venivano portati nell’area verde, in zona Muggiano (MI), per essere poi smontati e frazionati. Le parti meccaniche e i pezzi delle scocche diventavano così pezzi di ricambio pronti a essere venduti e comprati in nero oppure destinati a chi ne aveva già fatto richiesta.
Le auto “sparivano” nel giro di una notte
Le operazioni avvenivano di notte e la mattina dopo i veicoli erano già spariti, non più identificabili dopo il loro smontaggio, con l’area che tornava deserta, in modo da non attirare l’attenzione di vicini o estranei di passaggio. Un’area di campagna, ai margini della Tangenziale Ovest, raggiungibile solo percorrendo un lungo tratto sterrato che congiunge appezzamenti coltivati e campi verdi non curati. Terreni in larga parte privati: per accedervi bisogna superare una sbarra legata con un lucchetto che i responsabili regolarmente tagliavano per entrare.
Sequestrate nove autovetture
A scoprire il luogo di “riciclaggio di materiale”, ci hanno pensato gli operatori dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato Lorenteggio, coadiuvati dai tecnici di un’impresa specializzata nel settore, intervenuti coi loro appositi mezzi. Insieme, hanno provveduto al ripristino dello stato naturale dei luoghi su cui si sono concentrati gli accertamenti delle forze dell’ordine. Con l’ausilio di cinque automezzi e un “ragno” della ditta specializzata, sono state sequestrate per essere poi distrutte complessivamente nove autovetture (sette carcasse di vetture “cannibalizzate” e due carcasse di automobili carbonizzate), due targhe estere; sedili, cruscotti, paraurti, marmitte, radiatori, pezzi di carrozzeria e utensili vari (oltre 80 pezzi).
Le indagini che hanno portato alla luce il malaffare
La bonifica, compiuta su delega della Procura della Repubblica, giunge all’esito di una attività investigativa del Commissariato Lorenteggio iniziata proprio nel gennaio 2019, quando una volante, sulle tracce del navigatore satellitare di un’autovettura a noleggio rubata il giorno prima, percorrendo proprio quelle strade sterrate in aperta campagna a ridosso della Tangenziale Ovest, è arrivata proprio davanti al cancello d’ingresso dell’area. Al di là della recinzione, in quell’occasione i poliziotti hanno trovato un cane di grossa taglia messo a guardia del posto e per intimorire i passanti. Gli agenti, in sinergia con una squadra specializzata, ha messo al sicuro il cane che viveva in condizioni precarie, usato solo come antifurto, senza alcuna cura per l’animale.
Colto in flagranza
Poi, i poliziotti hanno trovato la carcassa di una Fiat 500 e tracce di altre vetture. Poco distante, gli operatori si sono accorti di un capanno destinato a “officina meccanica” per la scomposizione delle parti di auto, al cui interno si trovava un uomo intento a smontare il motore di un’auto. L’uomo ha detto di essere dipendente del proprietario dell’area, un pregiudicato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in provincia di Cremona. I poliziotti, durante l’accertamento, hanno inoltre trovato anche un paio di targhe e la documentazione di alcuni veicoli, italiani ed esteri, tutti rubati.
Recidivi nonostante i sigilli
L’area e tutto ciò che c’era all’interno è stata immediatamente sequestrata per sottoporla a ulteriori accertamenti. Nei seguenti controlli (l’ultimo pochi giorni fa), i poliziotti hanno trovato la stessa situazione: un grosso cane usato per difendere la zona, il “dipendente” meccanico e altri tre lavoratori che si sono poi rivelati padre, madre e fratello del titolare del lotto del terreno. Insomma, nonostante i sigilli, la famiglia continuava l’attività di smontaggio di auto rubate. L’azione investigativa del Commissariato Lorenteggio prosegue anche dopo la recente bonifica per fare ulteriore luce sull’attività illecita e su tutti gli abusi e i reati commessi nell’area.
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