Il ruolo della Commissione europea: funzioni e rapporto con i cittadini in un incontro firmato Netweek
A parlare Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza regionale a Milano.
Il ruolo della Commissione europea: funzioni e rapporto con i cittadini in un incontro firmato Netweek. A parlare Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza regionale a Milano.
Il ruolo della Commissione europea: se ne parla nella sede Newtweek
Tanti temi sul tavolo. Dal ruolo della Commissione europea a Bruxelles e le sue funzioni, alle elezioni europee con approfondimenti sul voto e sui temi di interesse, alla Brexit con le eventuali ripercussioni per Regno Unito e Paesi membri dell’Ue, fino al rapporto con i giovani, in particolare con gli under 35.
Di tutto questo si è parlato questa mattina in un incontro organizzato presso la sede Netweek di Merate con Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza regionale a Milano della Commissione europea e Francesco Laera, responsabile dell’Ufficio stampa della sede milanese, intervistati dal direttore editoriale Netweek per il Veneto Francesco Amodei e dal giornalista Marco Gibelli.
Ruolo e funzioni della Commissione europea
L’incontro è iniziato con un approfondimento sul ruolo e le funzioni della Commissione europea per poi convergere sulle attività dell’ufficio di rappresentanza di Milano che, con il suo staff, cerca costantemente di “ridurre le distanze” tra cittadini ed Europa, invitandoli alla partecipazione.
“Come sede noi rappresentiamo la Commissione europea sul territorio. Una rappresentanza che si esplica sia in termini di comunicazione – attraverso i media nazionali e locali – ma anche attraverso progetti e iniziative che portiamo avanti con le scuole, con incontri specifici nei consigli comunali, con progetti dedicati alle università e alle imprese”.
Brexit, che succederà?
Di Europa in queste ultime settimane si continua a parlare anche a causa della Brexit. A poche ore dalla notizia che il Governo May è stato di nuovo battuto e sarà costretto dunque a seguire, a partire dalla seduta di mercoledì, le indicazioni che saranno proposte dal Parlamento, durante l’incontro in Netweek si è cercato di far luce su tutti gli scenari possibili e le conseguenze dell’uscita dall’Ue del Regno Unito.
“In termini economici per la Gran Bretagna sarà comunque una perdita secca – ha spiegato Gaudina. Non poter beneficiare degli accordi europei avrà un impatto molto forte sull’economia e non solo. Le conseguenze le potremo avvertire solo nei prossimi mesi. Ma bisogna considerare anche i danni per Paesi membri, comprese le piccole imprese italiane che esportano e che potrebbero trovarsi a dover fronteggiare dazi per poter proseguire le attività commerciali in Gran Bretagna. Un settore su tutti, quello vinicolo, che rischia di soffrire in particolar modo. In attesa di conoscere l’evoluzione della situazione nelle prossime settimane la Commissione europea sta comunque lavorando per attenuare possibili ricadute negative”.
L’esigenza di capire cosa può fare l’Europa. In un periodo storico di grandi evoluzioni a livello europeo gli italiani iniziano ad informarsi meglio. L’esigenza è quella di capire cosa “abbiamo” oggi grazie all’Unione europea e al lungo lavoro che è stato fatto negli anni. Si va dai voli low cost, all’impegno verso i temi dell’eco-sostenibilità portato avanti da Bruxelles, al fondi investiti ogni anno in scienza, innovazione e solidarietà, fino ai contributi di cui le imprese possono beneficiare.
Fiscalità e immigrazione temi caldi
Elementi importanti per l’economia e la società su cui la Commissione europea investe tempo e risorse per continuare a migliorare e portare ancora più Europa soprattutto in quei settori dove i singoli Paesi tendono a tutelare la loro sovranità.Parliamo in particolare del settore bancario e fiscale, dove ancora l’integrazione non è compiuta e c’è molto lavoro da fare.
”L’Europa si occupa dei temi che i singoli Stati membri hanno deciso di delegarle attraverso i trattati – ha spiegato Gaudina. La fiscalità è il classico esempio di settore di competenza fortemente nazionale, dove ancora manca un’armonizzazione. Lo stesso discorso si potrebbe fare per la scuola, per la politica estera. Sicuramente uno dei temi su cui i cittadini oggi chiedono più Europa è quello, molto caldo, dell’immigrazione. A livello europeo sono già stati fatti passi avanti ma c’è ancora molto da fare”.