I vaccini Johnson&Johnson in Italia dal 16 aprile
L'Italia conta di ricevere entro fine giugno circa 7 milioni di dosi. Ecco come funziona e perché può essere cruciale questo nuovo vaccino.
Un’arma in più contro il virus e l’epidemia: dal 16 aprile in Italia arriverà anche il vaccino di Johnson&Johnson. A comunicarlo ieri, lunedì 29 marzo, il Presidente del Consiglio Regionale della Liguria Gianmarco Medusei riportando le parole del commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.
Johnson&Johnson in Italia dal 16 aprile
Come riporta Prima Saronno, oltre sette milioni di dosi attese per la fine del secondo trimestre, che dovrebbero salire fino quasi a 16 milioni entro l’autunno. Numeri che per Johnson&Johnson, a differenza di Pfizer, Moderna e AstraZeneca, non vanno “divisi per due” per calcolare quante persone sono in grado di immunizzare: come spiegato in occasione della presentazione del vaccino all’Ema per l’autorizzazione, quello di Johnson&Johnson è infatti un vaccino monodose, in grado di fornire immunità al coronavirus senza bisogno di richiami.
Importante prevenzione
Secondo i dati forniti, sarebbe in grado di prevenire l’85% dei casi gravi e quasi al 100% la morte dovuta dal coronavirus ed è efficace anche contro le varianti finora scoperte contro le quali è già stato testato.
Un vaccino che si presta ad essere utilizzato, come AstraZeneca col quale “condivide” il principio di funzionamento (sfrutta come vettore un adenovirus del gorilla, innocuo per l’uomo), su larga scala: sia per la praticità della somministrazione monodose che permette un utilizzo a fondo e senza bisogno di conservare scorte per i richiami, sia per la possibilità di conservarlo a temperature da frigorifero, perfette per ambulatori medici, farmacie e ovviamente per gli hub.