Gay Pride negato il patrocinio regionale anche a Milano è polemica

Botta e risposta tra il cremasco Piloni (Pd) e il bergamasco Malanchini (Lega).

Gay Pride negato il patrocinio regionale anche a Milano è polemica
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Dopo le polemiche sul Bergamo Pride oggi  l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha negato la concessione del patrocinio gratuito anche al Gay Pride di Milano. 

Gay Pride, patrocinio negato a Milano

Il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana già mesi fa aveva dichiarato che non avrebbe concesso il patrocinio ai  Gay Pride. Sabato però l‘evento a Bergamo si è svolto ugualmente, con il patrocinio di Comune e Provincia di Bergamo. Oggi il patrocinio regionale alla manifestazione milanese, in programma per il 30 giugno,  è stato bloccato con tre voti contro (Forza Italia e Lega). A favore Pd e Movimento 5 stelle.

Pd: “Un errore continuare a negare la laicità dell’istituzione”

“Trovo l’esito del voto- ha commentato Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd- un errore della maggioranza che governa la Lombardia. Un percorso di tolleranza e apertura, in sintonia con i valori della nostra Costituzione, non dovrebbe essere impedito per motivi puramente ideologici e di parte”.

Malanchini: “Da Pd e M5S polemiche strumentali”

Non ha tardato a farsi attendere la replica dello spiranese Giovanni Malanchini. “Un conto è sostenere e rivendicare sacrosanti diritti civili –  ha detto Malanchini –  un’altra cosa è appoggiare una parata che trascende da tali principi e sfocia di sovente in comportamenti volgari, atteggiamenti sguaiati e offensivi per il comune senso civico e per la morale cattolica. Come membro dell’Ufficio di Presidenza devo giudicare le linee guida dell’evento, che sono ad esempio ‘la valorizzazione dell’azione regionale nelle materie di competenza legislativa del Consiglio regionale e la valorizzazione e recupero di tradizioni regionali e locali’. Nonostante un grande sforzo di immaginazione non riesco a capire come qualcuno possa vedere nel Milano Pride un’occasione per ‘affermare la libertà di espressione e riaffermare la laicità della istituzione Consiglio Regionale’ oppure ‘un’occasione utile a offrire un contributo alla crescita e alla consapevolezza sui diritti”: probabilmente è un problema mio, sono rimasto nel Medioevo.  Invito pertanto gli illuminati consiglieri del Partito Democratico e del M5S a leggere con maggiore attenzione le linee guida dei patrocini”.

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