Furto in gioielleria, arrestata a Romano. Ecco come ha distratto il gioielliere VIDEO
Ha intortato il venditore mentre la complice faceva sparire una scatola del valore di circa 20mila euro.
Si chiama Serena Demetrio, 30 anni, senza fissa dimora. E’ stata arrestata a Romano venerdì una delle due autrici di uno spettacolare furto ai danni di una gioielleria di Sondrio. Ha distratto il gioielliere, mentre la complice faceva sparire un gioiello del valore di circa 20mila euro. Ecco come.
Furto a Sondrio, una ladra in cella, l’altra è in fuga
Il colpo è avvenuto ai danni della gioielleria Bonaiti il sabato prima di Ferragosto, in mattinata. Ha fruttato una refurtiva del valore di circa 20mila euro. Venerdì, dopo due settimane di indagini, gli investigatori della Squadra Mobile di Sondrio con i loro colleghi di Bergamo sono riusciti ad identificare e ad arrestare una delle due autrici, che aveva trovato riparo proprio nella Bassa, a Romano. La complice più anziana, una 56enne, è invece tuttora ricercata in tutta Italia.
La 30enne distrae il gioielliere e…
Nel video diffuso dalle Forze dell’ordine si vede chiaramente la dinamica del furto. La refurtiva è contenuta in una scatola grigia, evidenziata nel video dal tondo rosso. Mentre la 3oenne arrestata a Romano distrae il gioielliere (anche mostrando la scollatura, probabilmente parlando di un altro collier) la complice prima sposta leggermente la scatola dietro a uno specchio, poi la copre con un foulard e infine si riprende il foulard stesso contenente la refurtiva.
Le indagini portano a Romano
Per l’individuazione sono state fondamentali tanto la telecamera interna al negozio che quelle degli impianti di videosorveglianza posizionati lungo le principali vie d’accesso alla città. Dopo essere riusciti a risalire all’auto usata dalle ladre, gli investigatori della Questura ne hanno seguito le tracce fino a Romano. Proprio qui è scattato il blitz con l’arresto avvenuto a seguito di un blocco stradale.
I poliziotti erano certi infatti che l’auto con a bordo la 30enne sarebbe transitata in zona. A confermare l’identificazione di una delle due donne è stata fondamentale un’impronta digitale, presente negli archivi di polizia perché la donna era stata coinvolta in un episodio analogo qualche anno fa a Pavia. La Demetrio si trova ora in carcere a Bergamo.
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