Fatture e documenti falsi per ottenere fondi pubblici: sei denunciati dalla Guardia di Finanza
Smascherato un sistema di documenti falsi e riciclaggio di denaro legato a società nel settore dell’informazione e sportivo dilettantistico

Sei persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Crema per aver utilizzato fatture false e documenti artefatti per ottenere e riciclare fondi pubblici destinati a progetti formativi e attività sportive dilettantistiche.
Sei persone denunciate
La Guardia di Finanza di Crema, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Cremona, ha denunciato sei persone, tra amministratori di diritto e di fatto, accusate di aver messo in piedi un vasto sistema di emissione di fatture false e utilizzo di documentazione fittizia per ottenere indebitamente finanziamenti pubblici e risparmiare ingenti somme di imposta.
Le indagini
L’inchiesta è partita da un controllo ispettivo su una società attiva nel settore della pubblica informazione, con sede in provincia di Cremona. Tra il 2017 e il 2019, questa società avrebbe ottenuto contributi pubblici per centinaia di migliaia di euro grazie a fatture per operazioni ritenute inesistenti. Le indagini successive hanno evidenziato che quasi l’intera somma, circa 850 mila euro, veniva poi girata a due società sportive dilettantistiche del territorio.
Indebito utilizzo di fondi pubblici
Ulteriori verifiche hanno portato alla luce un altro filone di irregolarità: circa 385 mila euro di fondi pubblici, destinati a progetti formativi da una società di servizi, sono stati invece dirottati a scopi diversi da quelli previsti dalla legge. In più, è stato accertato che gli amministratori di tre società – di cui una con sede legale in Bulgaria – hanno riciclato denaro per un ammontare complessivo di circa 380 mila euro, frutto delle frodi.
Le accuse
Per questi fatti, gli amministratori sono stati denunciati per una serie di reati, tra cui dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, riciclaggio e malversazione di fondi pubblici.
A coronamento delle indagini, sono stati eseguiti controlli fiscali sulle due società sportive coinvolte, per gli anni dal 2018 al 2024. L’esito ha rilevato oltre due milioni di euro di costi non deducibili, un mancato versamento di IVA per circa 200 mila euro e l’emissione di fatture false per oltre 820 mila euro.