Dura la vita col figlio ai domiciliari tra botte continue, insulti e festini con gli amici
Un inferno di violenza che la madre ha dovuto subire per un anno intero. Ma poi ha avuto la forza di denunciare e ora il figlio non può più avvicinarsi a lei
Una situazione familiare ai limiti dell'immaginabile alla quale la donna ha resistito per un anno intero tra botte continue, insulti di ogni tipo e festini a base di alcol che il figlio ai domiciliari organizzava spesso con amici. Arrivata allo stremo, la madre ha trovato la forza di denunciare ai Carabinieri l'inferno di violenza a cui è stata costantemente sottoposta. Ora il figlio non potrà più avvicinarsi a lei.
28enne ai domiciliari allontanato dalla casa della madre
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 18 ottobre 2023, i Carabinieri della Stazione di Romanengo hanno sottoposto un uomo di 28 anni, con precedenti di polizia a carico, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento emessa dal Tribunale di Cremona per tutelare la madre che aveva denunciato i ripetuti maltrattamenti subiti negli ultimi mesi.
Aveva accolto il figlio in casa per fargli scontare i domiciliari
Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito dei fatti denunciati a fine settembre ai carabinieri di Romanengo dalla madre del 28enne. La donna ha riferito ai carabinieri che circa un anno fa aveva accolto in casa il figlio che doveva scontare gli arresti domiciliari applicati per altri fatti reato e la situazione ha cominciato a peggiorare nel dicembre del 2022.
Botte continue, insulti e festini con gli amici
Fin da subito però sono iniziati i litigi tra loro e il 28enne, spesso in stato di alterazione alcolica o da sostanze stupefacenti, aveva danneggiato i mobili dell’appartamento, aveva insultato la madre, l’aveva percossa con strattoni e pugni.
Tutto questo capitava più volte alla settimana e nei weekend il giovane era solito invitare degli amici a casa, costringendo la madre ad allontanarsi dall’alloggio tenuto conto che lui e gli ospiti bevevano alcolici in maniera smodata.
Questo ha comportato, fino al settembre scorso, un deciso peggioramento della situazione familiare e, in alcune occasioni, è stato necessario l’intervento dei carabinieri per bloccare le intemperanze del 28enne.
Una situazione familiare ai limiti
La donna ha quindi raccontato quello che succedeva da tempo ovvero che subiva condotte violente e minacciose da parte del figlio, dovute al suo continuo abuso di alcol e uso di droghe che avevano accentuato la sua aggressività, riferendo che questo suo frequente stato di alterazione ha provocato gravi ripercussioni all’interno delle mura domestiche e la situazione stava pericolosamente degenerando.
Infatti ha denunciato che, durante i tanti litigi, il figlio, in preda ad attacchi d’ira, aveva distrutto alcuni mobili di casa e le aveva lanciato contro degli oggetti, l’aveva spesso insultata pesantemente, l’aveva colpita con pugni e afferrata per il collo, le aveva sputato addosso e l’aveva minacciata di morte. In una occasione le aveva dato un calcio alla sedia sulla quale era seduta, facendola cadere a terra.
La donna non si era mai presentata al pronto soccorso per curare le ferite riportate e non aveva mai denunciato i fatti, ma alla fine di settembre ha deciso di raccontare tutto ai militari perché il clima di costante sopruso al quale doveva sottostare aveva creato una situazione incompatibile con le normali situazioni di vita e la vittima aveva anche rappresentato la sua paura che potesse succedere qualcosa di più grave perché il figlio, quando era in stato di alterazione, diventata incontrollabile.
Il figlio non potrà più avvicinarsi alla madre
I militari hanno quindi avviato le indagini trovando riscontro a quanto riferito dalla vittima. Hanno raccolto tutte le informazioni utili a delineare la situazione creatasi tra le mura domestiche, raccogliendo le ammissioni della donna che ha riferito di non volere più il figlio nella sua casa.
Tenuto conto della gravità dei maltrattamenti posti in essere, delle percosse, dello stato di ansia e terrore causato alla vittima e del fatto che, ospitando delle persone, l’uomo avesse violato il regime degli arresti domiciliari, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della donna, imponendo al 28enne di lasciare immediatamente la casa familiare e di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri di Romanengo.