Drive in per tamponi trasformati in punti di somministrazione del vaccino anti Covid
Secondo quanto riferito da Regione Lombardia il drive in potrebbe essere riconvertito.
La Sanità militare ha in corso uno studio per la trasformazione degli attuali ‘drive in’ utilizzati per effettuare i tamponi in punti per la somministrazione vaccinale anti Covid. Lo ha reso noto Regione Lombardia.
Drive in per tamponi trasformati in punti di somministrazione del vaccino anti Covid
Secondo quanto riferito da Regione Lombardia il drive in potrebbe essere riconvertito. “Lo studio dovrebbe essere completato e sottoposto alla vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, presumibilmente entro la fine della prossima settimana” aggiungono infatti dal Pirellone.
Vaccinazioni… cronometrate
Intanto personale sanitario e i volontari dell’emergenza-urgenza che questo fine settimana si recheranno all’ospedale allestito alla Fiera di Milano, in zona Portello, potrebbero assistere a una scena quantomeno particolare. I tecnici dell’Unità di crisi regionale, cronometro alla mano, misureranno i tempi delle singole vaccinazioni per per capire il totale di vaccinazioni che possono essere effettuati in un giorno.
Ad annunciare la notizia è stato Guido Bertolaso, consulente del presidente Attilio Fontana e responsabile della campagna di vaccinazione anti-Covid in Lombardia, nel corso dell’incontro in video conferenza con i rappresentanti del Patto dello Sviluppo.
«Sono arrivato da 72 ore, la struttura tecnica composta dalle Dg Welfare e Protezione Civile e Areu è pronta – ha sottolineato – sarà la più grande operazione di Protezione civile che si sia mai vista in Italia».
La strada tracciata da Bertolaso si pone infatti un obiettivo ambizioso: vaccinare tutti i lombardi entro la fine di giugno.
«Sabato e domenica in un padiglione della Fiera di Milano – prosegue Bertolaso – verrà effettuata la seconda fase della sperimentazione avviata da Areu qualche settimana fa, attraverso la vaccinazione di circa 2.500 volontari dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza, che riceveranno il richiamo.
Abbiamo iniziato a lavorare sulle piante organiche dei team che saranno impiegati nelle vaccinazioni e sui luoghi dove questi opereranno – aggiunge Bertolaso -. L’organizzazione sarà diversificata per territori e per questa ragione puntiamo a coinvolgere sindaci e attori locali, sia per gli spazi da utilizzare, sia per le equipe da mettere in campo».