Dopo il tentativo di suicidio la madre chiama il 118 per far visitare il figlio, lui li accoglie con una pistola nella cintura
A questo punto i sanitari hanno chiamato i carabinieri.
Ricengo: su richiesta del 118 i Carabinieri intervengono in forze in una casa dove un uomo era armato e rifiutava le cure e scoprono che l’uomo possedeva un’arma giocattolo priva di tappo rosso e un proiettile efficiente. Denunciato un 34enne per detenzione abusiva di munizionamento.
Rifiuta le visite mediche
Nella pomeriggio del 1° novembre i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Crema e delle Stazioni di Montodine e Castelleone sono intervenuti a Ricengo dove il personale del 118 era in difficoltà con una persona da sottoporre a visite mediche e che al loro arrivo in casa risultava armata con una pistola.
Intorno alle 15.30 di ieri la Centrale Operativa dei carabinieri di Crema ha ricevuto una chiamata dal 118 che richiedeva ausilio a Ricengo. Infatti, poco prima una donna aveva chiesto aiuto al 118 per sottoporre a cure mediche il figlio con il quale aveva spesso dei contrasti e che anche i giorni precedenti aveva minacciato il suicidio.
Armato di pistola
All’arrivo dei sanitari l’uomo, un 34enne con precedenti di polizia, ha rifiutato categoricamente le cure richieste dalla madre, alterandosi e creando difficoltà al personale sanitario intervenuto. Questi ultimi, mentre cercavano di contenere l’uomo in forte stato di agitazione, hanno notato che aveva alla cintura dei pantaloni una pistola, motivo per cui hanno deciso di lasciare la casa e chiedere l’intervento dei Carabinieri.
L'arrivo dei carabinieri
Giunti in forze con ben tre pattuglie, i militari, hanno attuato tutte le procedure di sicurezza previste nei casi in cui in una casa può trovarsi una persona armata. Entrati nell’abitazione hanno notato che il giovane era invece assolutamente tranquillo e non aveva nessuna arma tra le mani o addosso. In casa era presente anche la madre del 34enne che immediatamente ha consegnato ai militari una pistola revolver priva di tappo rosso, assolutamente priva di offensività ma fedele riproduzione di un’arma vera, che era esattamente quella che avevano notato in precedenza gli operatori del 118 addosso al giovane e che la donna si era fatta consegnare dal figlio prima dell’arrivo dei Carabinieri.
Ritornano gli operatori del 118
Messa in sicurezza la situazione e permesso agli operatori del 118 di intervenire sull’uomo, i Carabinieri hanno appurato che il 34enne non aveva minacciato nessuno con il revolver, ma solamente che lo aveva addosso in maniera visibile nel momento dell’intervento del personale del 118 e, quindi, questi si erano evidentemente spaventati non sapendo che l’arma fosse inutilizzabile.
Trovano un proiettile calibro 9
I Carabinieri hanno proceduto ovviamente a perquisire la casa per verificare che non fossero presenti altre armi o oggetti da offesa nella disponibilità del 34enne e, nel corso dei controlli, è stato trovato un proiettile calibro 9, ma in questo caso si trattava di un proiettile vero e perfettamente efficiente.
Denunciato
Per questo motivo i militari hanno proceduto al sequestro del revolver finto e del proiettile e a denunciare il 34enne per il possesso abusivo di munizionamento, mentre gli operatori del 118 non hanno potuto intervenire ulteriormente nei confronti dell’uomo in quanto ha rifiutato nuovamente le cure dei sanitari.
Il giovane, visti anche i difficili rapporti con la madre, ha lasciato la casa familiare ed è andato a stare a casa di conoscenti.