Don Francesco Spinelli sarà santo il 14 ottobre
Lo ha annunciato - in latino come da tradizione - Papa Francesco, durante il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di sei beati che nella mattinata di sabato 19 maggio si è svolto in Vaticano.
Don Francesco Spinelli, fondatore delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda sarà proclamato santo il 14 ottobre in piazza S. Pietro. Lo ha annunciato – in latino come da tradizione – Papa Francesco, durante il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di sei beati che nella mattinata di sabato 19 maggio si è svolto in Vaticano.
La canonizzazione di don Francesco Spinelli
Don Francesco Spinelli, il fondatore delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda sarà proclamato santo il 14 ottobre in piazza S. Pietro, insieme a Paolo VI, monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, martire ucciso dagli “squadroni della morte” il 24 marzo 1980, e ad altri tre beati. Gli altri beati che saranno presto canonizzati sono Vincenzo Romano, sacerdote diocesano; Maria Caterina Kasper, fondatrice dell’Istituto delle Povere Ancelle di Gesù Cristo; Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù, fondatrice della Congregazione delle Suore Misioneras Cruzadas de la Iglesia. Il Concistoro è cominciato alle 10 in punto, con la celebrazione dell’ora terza. Poi il profilo dei beati e l’annuncio del Papa.
Il messaggio del Vescovo Napolioni
Il vescovo Antonio Napolioni, con un proprio messaggio, fa eco all’annuncio di Papa Francesco della canonizzazione di don Francesco Spinelli. “Un testimone del primato di Dio, sorgente e destino della nostra vita, che nel Suo abbraccio paterno trova pace e compimento. Un prete vero – scrive il Vescovo – la cui fede traspariva da ogni gesto e parola, specie nei tratti dell’umiltà e dell’amorevolezza. Più simile all’agnello che al pastore, per quanto si è lasciato plasmare dal mistero dell’Eucaristia. Si conferma, guardando lui, che “la santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una persona dallo spirito orante, che ha bisogno di comunicare con Dio” (GeE 147)”. “I Santi – prosegue monsignor Napolioni -, con la loro naturalezza spirituale, ci fanno come da battistrada sulle orme di Gesù Vivente, testimoni e narratori di una Bellezza irresistibile, che li ha conquistati nel profondo, spesso a caro prezzo, facendone generosi costruttori del mondo nuovo. Non è intimismo individualistico quello che vi si respira, come attestano le opere di carità, gli stili di condivisione, con cui figlie e amici di don Spinelli vivono il Vangelo tra gli ultimi del mondo. Lo testimonia la missionarietà che ancora fiorisce, in Italia e in diverse parti del mondo”.
«La Chiesa di Cremona – conclude il Vescovo – vivrà il prossimo anno pastorale intonandosi a questo immenso dono, che responsabilizza tutti, soprattutto Vescovo e sacerdoti, compagni nel medesimo sentiero apostolico percorso dal nuovo Santo. Invito tutte le comunità a sentirsi davvero coinvolte in questo evento, non per assistervi plaudenti, ma per raccoglierne l’appello e farne progetto di vita”.
Il commento di madre Isabella
“Lo dicevo io che era un santo. Eccone la prova”. Sono le parole del Vescovo di Cremona, Geremia Bonomelli, pronunciate tra lacrime di commozione alla morte del sacerdote Francesco Spinelli, leggendo il suo testamento.
Oggi, 19 maggio 2018, è il nostro Vescovo Antonio che annuncia alla Diocesi la data del riconoscimento della Santità del “nostro Padre fondatore” da parte della Chiesa. Grazie Eccellenza carissima perché, come Pastore, accoglie questo grande dono del Signore alla Sua Chiesa. Mi piace pensare, che oggi, con questo evento, la nostra Famiglia di Adoratrici “consegna” nelle mani della Chiesa, un santo, don Francesco, uomo di Dio e Sacerdote che dal 1882 ha trasmesso a noi il carisma, donato a lui dallo Spirito, da custodire e vivere nell’oggi della storia.
Ora è sempre più evidente che Don Francesco Spinelli è sì il “nostro padre Fondatore”, ma è soprattutto sacerdote della Chiesa Universale, accolto e riconosciuto dalla Chiesa cremonese.
Scendono anche a noi adoratrici, lacrime di commozione e di gioia; il nostro cuore è colmo di gratitudine e stupore. Ci fa sentire ancor più di essere un “piccolo Istituto” che nelle Mani di Dio continua a mostrarsi scintilla della Sua Grazia per tutti.
Alla vigilia di Pentecoste ci fa bene ricordare che: “Lo Spirito Santo non verrà mai meno alla Chiesa. La sua testimonianza farà sempre di essa il sacramento di Cristo. La Chiesa ci donerà sempre la presenza del Signore e attraverso i suoi figli non cesserà di riflettere la Sua gloria” (H. de Lubac). E proprio oggi, nella Chiesa di Dio uno dei suoi figli, don Francesco Spinelli, con la sua santità di vita, riflette la gloria di Dio.
Un desiderio che ho nel cuore? Che questo Santo sia conosciuto, amato, guardato come un modello di vita sacerdotale, innamorato dell’Eucarestia, attento ai più poveri, capace di perdono.
Non ci resta ora che ravvivare in noi tutti questo desiderio di Cielo e, come scrive Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica, risuoni in tutti i nostri cuori la chiamata alla santità cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità, perché il Signore ha scelto ciascuno di noi “per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità” (cf GE 2)