Dal Morbasco al Po, Paesaggi in rete”, approvato il progetto esecutivo
Tra settembre e ottobre interventi nelle aree del Comune di Cremona
Dal Morabasco al Po: approvato l'esecutivo per 590 mila euro.
Dal Morabasco al Po
Il progetto “Dal Morbasco al Po, Paesaggi in rete”, di cui il Comune di Cremona è l’ente capofila, compie un passo importante verso la sua realizzazione. Su proposta dell’Assessore al Territorio e all’Area Vasta Andrea Virgilio, la Giunta, nella seduta di oggi, ha infatti approvato il progetto esecutivo che riguarda gli interventi di manutenzione funzionali al rafforzamento e completamento della matrice ambientale e delle caratteristiche strutturali per il miglioramento della connessione ecologica. L’importo complessivo è di di quasi 590 mila euro.
Il progetto
Il progetto, cofinanziato da Fondazione Cariplo sul Bando Ambiente 2016 “Connessione Ecologica”, interessa un ambito territoriale in gran parte interno alla golena del Po e alle aree prossime al Morbasco e, grazie ad esso, per la prima volta sono stati uniti gran parte dei Comuni titolari dei vari PLIS (Parchi Locali di Interesse Sovracomunale) che si trovano lungo l'asta del Po cremonese, i gestori delle aree tutelate dall’Unione Europea, come i SIC (Siti di Interesse Comunitario, oggi diventati ZSC Zone speciali di conservazione) e le ZPS (Zone di Protezione Speciale) e le due Riserve Naturali Regionali coinvolte. Oltre al Comune di Cremona i beneficiari sono Casalmaggiore, Gussola, Martignana Po, Motta Baluffi, Pieve d'Olmi, Sesto ed Uniti, Stagno Lombardo e Torricella del Pizzo, la Provincia di Cremona come Ente gestore delle riserve, mentre il Consorzio Forestale Padano è Ente Finanziatore del progetto. La struttura organizzativa è basata sull'individuazione di tre stazioni appaltanti, ognuna con una specifica competenza in termini tecnico gestionali e territoriale: Comune di Cremona, Provincia di Cremona e Comune di Casalmaggiore.
Il Comune
Il Comune di Cremona ha seguito nel corso del 2018 l'acquisizione le autorizzazioni necessarie da parte della Commissione Paesaggio provinciale e quelle forestali da Ufficio Territoriale Regionale Val Padana per dare attuazione all'approvazione del progetto esecutivo; la Provincia, ente dotato di un articolato ed esperto Servizio tecnico in materia ambientale e di gestione di aree protette, seguirà il Piano di monitoraggio; il piano della comunicazione e le attività di servizio connesse, sono stati ripartiti, per quanto concerne la gestione, alla Provincia e al PLIS del Po e del Morbasco, enti che hanno in gestione le due sedi individuate per questa attività, Cascina Stella e Corte Bugatti. Seguiranno inoltre l'attività sperimentale di riproduzione di materiale vegetale.
17 interventi
Le aree del Comune di Cremona interessate dagli interventi di carattere naturalistico, che inizieranno tra i mesi di settembre e ottobre prossimi, sono tutte incluse nel perimetro del PLIS del Po e del Morbasco: ex Polveriera; via Acquaviva; via Sacco e Vanzetti; via Massarotti; via Lugo; lanca del Bosconello. A queste se ne aggiungono altre quattro nei Comuni che fanno capo a Cremona in qualità di stazione appaltante: Acquario e Bodrio la Motta (Motta Baluffi), Oasi Cà Rossa (Pieve d'Olmi), Il Salice (Stagno Lombardo). Il progetto prevede la realizzazione complessiva di 17 interventi: oltre a quelli sopra indicati sono infatti interessati il Bodrio Ca’ de’ Gatti (Pieve d’Olmi), il Morbascolo (Sesto ed Uniti) e la Cascina Saragozza (Montodine), per i quali la stazione appaltante è la Provincia, poi le lanche di S. Maria (Casalmaggiore), il bosco Maria Luigia (Gussola), l’ex cava Gerre (Martignana) ed il bosco perifluviale (Torricella del Pizzo) per i quali la stazione appaltante è il Comune di Casalmaggiore.
Le parole dell'Assessore
“Nel ringraziare tutti coloro che hanno lavorato alla stesura di questo importante progetto, frutto di un vero e proprio lavoro di squadra tra enti e istituzioni diverse del territorio – dichiara al riguardo l’Assessore Andrea Virgilio – mi preme sottolineare l’obiettivo che lo caratterizza: potenziare la funzionalità ecologica e migliorare le caratteristiche strutturali complessive dei corridoi ecologici. Tutto questo avverrà attraverso la riqualificazione di zone umide, nonché dei corridoi ecologici ad elevata antropizzazione, la promozione della diffusione di specie vegetali, riducendo infine la frammentazione di zone ambientali, che hanno un’importante rilevanza per l’ecosistema, ma attualmente tra loro separate”.
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