Covid: in arrivo nuovo Dpcm? Coprifuoco alle 21 o alle 20 e bar e ristoranti chiusi
Data la crescita dei contagi, il provvedimento di domenica scorsa è già vecchio e il premier sta pensando di firmarne un altro entro il fine settimana. Ecco le misure che si stanno valutando.
In arrivo un nuovo Dpcm anti-Covid? Data la crescita dei contagi, il premier sta pensando di firmarne un altro entro il fine settimana. Ecco le misure che si stanno valutando.
Nuovo Dpcm in arrivo?
L’impressione è di essere sempre un passo indietro. Ogni provvedimento che viene preso, nasce “già vecchio” in confronto alla velocità con cui il virus cresce. In tutta Italia, sebbene in alcune aree (tra cui la Lombardia) un po’ di più. E questo sta portando il premier Giuseppe Conte a riflettere seriamente sull’emanazione di un nuovo Dpcm a neppure una settimana di distanza dal precedente.
Evitare un nuovo lockdown
Secondo quanto riportato da diverse testate, tra cui Corriere e Repubblica, il premier in queste ore starebbe analizzando sia i dati del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, sia quelli economici. Sta parlando con ministri ed esperti e presto potrebbe anche incontrare i governatori delle Regioni. Proprio questi ultimi, infatti, stanno pressando perché da Roma vengano prese nuove misure e non vengano lasciati soli. Conte però vuole fare di tutto per evitare un nuovo lockdown. Novità potrebbero arrivare già questo fine settimana.
Le possibili nuove misure
COPRIFUOCO. Al vaglio, come detto, ci sarebbero misure diverse da un lockdown, in grado sia di contenere il contagio che di permettere agli italiani di continuare le loro vite (o almeno questo è l’obiettivo). L’idea del coprifuoco, presa dalla Lombardia ma anche da diverse altre Regioni, potrebbe essere ampliata a tutta Italia. Ma in maniera più rigida: gli esperti vorrebbero una chiusura dalle 21, o addirittura dalle 20 dice il Corriere. Una decisione che costringerebbe ristoranti e locali alla chiusura e per questo il Ministero dell’Economia starebbe studiando sostegni economici ai settori più colpiti.
SCUOLE E AZIENDE APERTE. Chi può, dovrà assolutamente fare lo smart working. Tutto è teso a permettere a studenti e lavoratori di continuare ad andare a scuola e in fabbrica o in ufficio (laddove fosse per forza di cose necessario). Anche i negozi resterebbero aperti, compresi parrucchieri ed estetisti, tranne che nei week-end, nei fine settimana si vorrebbero ridurre ancor di più gli spostamenti.
CENTRI COMMERCIALI, PALESTRE E PISCINE. Ovviamente, se l’idea è chiudere tutte le attività «non essenziali» (almeno per l’utenza, non certo per i titolari…), palestre e piscine, così come i circoli sportivi, dovranno obbligatoriamente fermarsi. Jogging e attività motorie saranno ancora consentiti all’aria aperta, ma nel rispetto delle regole con cui erano consentite durante il lockdown. Per i centri commerciali, poi, si sta pensando a una chiusura nei fine settimana, come deciso in Piemonte e Lombardia.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI. A differenza di alcuni mesi fa, ora il contagio ha colpito molte più aree d’Italia, per questo l’idea di confinare nel territorio regionale di residenza le persone non convince, se non in casi eccezionali di Regioni con numeri davvero fuori controllo. In tal senso, si sta pensando di permettere gli spostamenti da una Regione all’altra soltanto in casi eccezionali, come il lavoro o motivi familiari.
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