Coronavirus Lombardia, conferenza stampa del 3 marzo in Regione VIDEO
La Regione ha inviato i dati all'Istituto Superiore della Sanità: è oggettivo che i casi sono in incremento.
Coronavirus Lombardia, conferenza stampa del 3 marzo 2020 da Palazzo Lombardia. Gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza sanitaria in corso.
Coronavirus Lombardia, conferenza stampa del 3 marzo in Regione
Medici e infermieri in pensione torneranno al lavoro per aiutare le strutture sanitarie. Il ministro Guerini ha comunicato che dai prossimi giorni saranno disponibili 14 medici e 20 infermieri da parte della sanità militare. Collaborazione con i privati confermata.
Dimesso il giovane di Sondrio e il primario ricoverato a Legnano
Il ragazzo della Valtellina del Collegio di Codogno è stato dimesso ieri, 2 Marzo 2020. Anche il primario ricoverato a Legnano è potuto uscire dall’ospedale.
Attività coordinata con protezione civile
Entrata in vigore oggi l’ordinanza che consente l’utilizzo della mascherina chirurgica come dispositivo di protezione individuale, abbiamo così potuto rispondere ad una carenza cronica da parte dei nostri ospedali. Ordinati 2milioni e mezzo di mascherine, molte già consegnate e altre da consegnare entro la fine della settimana. Si potrà poi passare a una programmazione più tarata sull’ordinarietà e non sulla straordinarietà.
Diversi ordini per i ventilatori polmonari, molto difficili da reperire.
L’intervento di Fabrizio Sala
Il Vicepresidente di Regione Lombardia ha dichiarato che si vuole attribuire alle imprese colpite dalla crisi un sostegno per il mancato guadagno, facendo riferimento ad una serie di parametri concordati.
Vogliamo che si consideri tutta zona rossa la Lombardia, nel senso economico. Diventa difficile dividere gli interventi solo per i comuni della zona rossa, che comunque avranno la proprietà, perché il problema è comunque regionale. Si chiede maggiore flessibilità per i fondi europei. Diverse le richieste effettuate quest’oggi per aiutare le imprese in sofferenza.
Bambino di 1 anno in terapia intensiva
Attualmente all’ospedale Papa Giovanni, non è in una situazione compromessa. Ricoverato in patologia neonatale in isolamento, il tampone è risultato positivo ma il bambino respira autonomamente. Non è in una situazione difficile.
Zona rossa nella bergamasca?
La Regione ha inviato i dati all’Istituto Superiore della Sanità: è oggettivo che i casi sono in incremento e abbiamo richiesto una valutazione per suggerire al Governo la migliore strategia. Negli ultimi giorni nella bergamasca c’è stata un’impennata (è il focolaio con i contagiati maggiori, anche più del Lodigiano).
L’incremento dei positivi a Bergamo è stato di 129, a Lodi di 98. Se si disporrà per la zona rossa ci muoveremo in quel senso perché arginare il Virus è l’obiettivo per cui stiamo lavorando.
Come funzionano i tamponi
Il numero di persone sottoposte ai tamponi è molto alto in Lombardia, oggi tamponiamo solo chi ha sintomi o chi dovrebbe essere ricoverato con la polmonite. I tempi sono oggi dalle 7/8 ore alle 48 ore per avere l’esito del test. La situazione andrà a sveltirsi, abbiamo anche altri laboratori che ci hanno dato la disponibilità ad effettuare queste attività.
Per le operazioni e le terapie, da domenica il 70% dell’attività in elezione è stoppata per recuperare posti letto, sia nel pubblico che nel privato.
La proposta di nominare un commissario
La casistica di nomina è identica a quella del caso di calamità naturale: si nomina un commissario che interviene a ristorare, anche a livello infrastrutturale.
La frenata economica è notevole, dobbiamo tamponare in fretta perché non possiamo continuare così.
I tre ospedali dedica quando partiranno?
I tre ospedali stanno già lavorando come presidi dedicati ai pazienti Corona. Le autoambulanze non portano più pazienti con patologie diverse, i pazienti non da Corona vengono portati in altri ospedali. In questi presidi si stanno attrezzando (addirittura con lavori per separare le varie aree degli ospedali) per poter ospitare pazienti con Corona o con polmoniti non particolarmente gravi, si stanno ampliando i reparti di malattia intensiva. Gli ospedali dedicati saranno Lodi, Seriate e Crema.
L’ospedale di Seriate sotto pressione
50 operatori dell’ospedale di Seriate sono risultati positivi,messi in quarantena e sostituiti da altri medici e operatori sanitari. Il modo con cui affrontiamo questa tematica serve per allargare la terapia intensiva ma anche per utilizzare la metodologia con i caschi ad ossigeno per drenare il numero di personale che hanno bisogno della terapia intensiva: con questa tecnica fino al 50% dei malati potrebbe non averne bisogno.
Di seguito il video della Conferenza Stampa: