Dopo le nutrie arrivano i cinghiali? Esemplare investito nel Cremasco

Nel 2018 gli incidenti stradali causati dall'impatto con fauna selvatica (nutrie, cinghiali, daini e altre specie) sono stati ben 803.

Dopo le nutrie arrivano i cinghiali? Esemplare investito nel Cremasco
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Un grosso cinghiale è stato investito e ucciso da un’auto nei giorni scorsi nel Cremasco, fra Spino e Zelo Buon Persico. Dopo le nutrie, arriva il pericolo ungulati?  Preoccupazione in paese: “Stanno risalendo l’Adda”.

Cinghiale investito

Desta preoccupazione l’arrivo dei cinghiali nei pressi del fiume Adda. Giovedì sera un automobilista incolonnato sulla «Paullese» ha avvistato la carcassa di un cinghiale investito a ridosso dello svincolo per Zelo Buon Persico, e l’ha fotografata postandola poi sui social. Non risultano ad oggi  gravi incidenti che abbiano visto coinvolti questi animali nel Cremasco o nella Bassa bergamasca,  ma è evidente che l’animale sia morto dopo l’impatto con un’automobile. E complice la nebbia che di sera  cala sulla zona, imbattersi in questi grossi animali selvatici rischia di essere molto pericoloso. Lo dicono i dati: in Lombardia nel 2018 gli incidenti stradali causati dall’impatto con fauna selvatica (nutrie, cinghiali, daini e altre specie) sono stati ben 803. Nel dettaglio, 68 in provincia di Bergamo, 54 a Brescia, 67 a Como, 35 a Cremona, 13 a Lecco, 16 a Milano, 46 a Mantova, 160 a Pavia, 131 a Sondrio, 6 a Lodi e 206 a Varese.

Risaliti dal Po

Ovviamente i cinghiali non sono animali “autoctoni” della nostra pianura fortemente antropizzata da ormai diversi decenni.  «Vengono dalle aree golenali del Po, che esondando ha spinto questi animali a trovare riparo altrove – ha spiegato il cacciatore Marco Guerini Rocco – Risalendo l’Adda, sono arrivati fino al confine con Spino. Di solito si muovono in gruppo quindi potrebbe non essere il solo, anche se al momento non ne sono stati avvistati altri».

Gli ungulati

I cinghiali hanno abitudini crepuscolari, sono onnivori e molto prolifici, dando luce a cucciolate numerose. Sebbene esistano grandi variazioni di dimensioni e peso a seconda delle sottospecie, gli adulti misurano generalmente non più di 180 cm di lunghezza, con un’altezza al garrese che sfiora il metro e un peso massimo di un quintale. Gli esemplari maschi vivono in solitaria, mentre le femmine formano gruppi di varia dimensione a seconda dei cuccioli. Gruppi di ungulati numerosi possono causare danni alle coltivazioni e sconfinamenti in territorio urbano.

Il piano di abbattimenti della Regione

Sono stati 5.802 i cinghiali abbattuti quest’anno in Lombardia grazie alle azioni messe in campo dalla Regione, 700 in più rispetto allo scorso anno.

“Continuiamo nell’opera di semplificazione burocratica, di coinvolgimento del mondo agricolo e venatorio e di ascolto del territorio per contenere un problema che sta generando danni enormi all’agricoltura lombarda e che rappresenta anche un pericolo per la sicurezza delle persone”. Così alcuni giorni fa l’assessore regionale ad Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.

Le azioni consentite sono in particolare i piani di controllo, la caccia di selezione e la caccia consentita. In provincia di Cremona i cinghiali abbattuti sono stati “solo” 109 lo scorso anno, tutti all’intero dei piani di controllo, mentre non è consentita la caccia. In provincia di Bergamo, soprattutto in montagna, sono stati 822 di cui 550 durante la caccia.

Complessivamente, in Lombardia i piani di controllo hanno portato al prelievo di 1.014 cinghiali. La caccia di selezione ne ha uccisi 2.579, 2.209 quella collettiva.

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