Caso Sgroi, prime ammissioni davanti alla PM: "Ma le accuse sono da ridimensionare"
L'ex primario e sindaco di Rivolta D'Adda si trova ai domiciliari per violenza sessuale

Giovanni Sgroi, ex primario dell'ospedale di Treviglio e sindaco di Rivolta d'Adda, agli arresti domiciliari per violenza sessuale su pazienti, ha ammesso parzialmente i fatti durante un colloquio con la pm. Intanto emergono cinque nuove denunce per episodi avvenuti tra il 2012 e il 2016.
Caso Sgroi, prime ammissioni
Dopo due mesi di silenzio, Giovanni Sgroi ha deciso di parlare. Giovedì 24 luglio 2025, l'ex primario dell’ospedale di Treviglio e attuale sindaco di Rivolta d’Adda, agli arresti domiciliari dal 23 maggio con l'accusa di violenza sessuale su almeno quattro pazienti, ha rilasciato dichiarazioni spontanee alla procura. Un colloquio durato tre ore, tra le 13:30 e le 16:30, nel quale il medico avrebbe fornito una prima versione dei fatti, ammettendo parzialmente alcune condotte contestate.
Integrazione documentale
Secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Domenico Chindamo, Sgroi avrebbe cercato di ridimensionare la portata delle accuse a suo carico. Il difensore del sindaco-chirurgo, ha anche annunciato che entro il 31 luglio depositeranno un'importante integrazione documentale senza però avanzare al momento alcuna istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare.
"Il mio assistito ha fornito all’autorità i propri chiarimenti sulla vicenda con un atteggiamento di dolorosa consapevolezza nella rivisitazione corretta degli eventi - afferma l’avvocato Stefano Toniolo dello 'Studio Martinez&Novebaci', difensore del dottor Giovanni Sgroi - Entro il 31 luglio forniremo altri elementi di carattere medico-legale utili a chiarire ulteriormente la sua posizione".
Sgroi resta dunque ai domiciliari nella sua abitazione di Rivolta d’Adda, dove vive con la moglie.
Le testimonianze delle presunte vittime
Nei giorni precedenti, il 16 luglio 2025, due delle pazienti che hanno denunciato il medico sono state ascoltate in incidente probatorio. Le giovani hanno confermato davanti alla gip Sara Cipolla le violenze subite durante visite mediche, per lo più effettuate in una clinica privata di Pozzuolo Martesana, nel Milanese. Una di loro, una 24enne di Cernusco sul Naviglio, era stata la prima a denunciare il medico, dando avvio all’inchiesta.
Il giorno successivo, il 17 luglio, altre due donne hanno raccontato episodi analoghi: durante ecografie addominali sarebbero state toccate nelle parti intime in modo invasivo e senza l’uso dei guanti.
Emergono altre denunce
Ma il quadro accusatorio si è ulteriormente aggravato. A seguito della notizia dell’arresto di Sgroi, sono arrivate in procura nuove segnalazioni. Cinque donne hanno presentato denuncia per episodi avvenuti tra il 2012 e il 2016 nella zona della Bergamasca. I casi sono ora al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunta Letizia Mannella.
Ora si attende il prossimo sviluppo investigativo previsto per la fine di luglio.