Farà appello

Capo della Polizia Locale senza laurea, oltre 900mila euro di risarcimenti per il cremonese

L'Università di Parma ha confermato la falsità della laurea di Carlalberto Presicci, capo delle forze dell'ordine per 24 anni

Capo della Polizia Locale senza laurea, oltre 900mila euro di risarcimenti per il cremonese
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Laureato in giurisprudenza nel 1992 con voto 110, Carlalberto Presicci ha capeggiato le forze dell'ordine di Desenzano del Garda dal 1997 al 2020. Ma la procura ha indagato scoprendo che la laurea non esisteva. Ora dovrà risarcire una cifra record ma la difesa è agguerrita.

Comandante per 24 anni

Tutto inizia nel 1997. Presicci, originario del comune cremonese di Azzanello, partecipa al concorso pubblico risultando l'unico candidato adeguato e idoneo al compito e così viene assunto.

Nel 2003 aveva dichiarato ancora una volta di essere laureato ottenendo così un avanzamento di carriera. I rapporti lavorativi con la Polizia della cittadina sul Garda sono durati 24 anni con grande successo.

La Polizia Locale di Desenzano del Garda
La Polizia Locale di Desenzano del Garda

L'agente viene subito accolto dagli abitanti con calore e infatti, come riporta PrimaBrescia in un articolo, quando si è dimesso nel novembre del 202o erano tutti allibiti. Si chiedevano le ragioni per questo addio e i motivi sono stati svelati soltanto oggi.

918mila euro di multa

Presicci aveva abbandonato il suo incarico perché la procura aveva indagato su di lui. Al Comune era stato infatti segnalato che la sua laurea in giurisprudenza ottenuta all'Università di Parma e rilasciata dal Comune di Giussago(paese bresciano in cui risiede) era falsa.

La Corte dei Conti ha stabilito la cifra che dovrà restituire il poliziotto per i danni arrecati al Comune a titolo di dolo, per l'effetto delle retribuzioni percepite e per la falsa certificazione del possesso di diploma di laurea richiesto dal concorso pubblico. Si tratta di 918.467,79 euro che andranno nelle tasche del Comune ma la cifra potrebbe aumentare.

I suoi avvocati faranno appello

Tutti condannano Presicci a esclusione dei suoi avvocati Alessandro Asaro e Sara Palagiano. I due sono pronti a fare appello con l'obiettivo di modificare la sentenza. A detta loro ci sono una serie di motivi che giustificherebbero le azioni dell'agente.

In primis sostengono che il lavoro sia stato comunque svolto e che quindi non sia corretto restituire tutto ciò che ha guadagnato in questi anni. Inoltre era l’unico candidato ammesso al concorso e il Comune non si è preso la briga di confermare se possedeva effettivamente i requisiti che diceva di possedere.

 

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