"Calunnie contro il dottor Mosca": ecco le motivazioni dell'assoluzione
Due infermieri avrebbero ordito un complotto ai danni del primario cremonese
Il medico 49enne è in servizio dall'inizio dello scorso luglio: ora si indaga per calunnia nei confronti di due infermieri.
La messinscena di due infermieri
Un complotto ordito da due infermieri ai danni del medico 49enne Carlo Mosca, originario di Cremona, oggi in servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari, in provincia di Brescia, e alcuni anni fa al pronto soccorso dell'ospedale Carlo Poma di Mantova.
La Corte d'Assise del Tribunale di Brescia ha depositato le motivazioni della sentenza con cui all'inizio dello scorso luglio il medico era stato assolto dall'accusa di omicidio volontario nei confronti di due pazienti nel primo e più complicato periodo della pandemia, ovvero tra fine inverno e primavera del 2020.
La confessione dell'infermiere
Secondo le motivazioni della sentenza, un infermiere, torchiato dal collegio giudicante, avrebbe confessato di tutta la vicenda. In pratica avrebbe mentito, sostenendo di aver all'epoca ricevuto una risposta agghiacciante dal primario nell'occasione in cui gli era stato chiesto di somministrare a un paziente la succinilcolina, un farmaco che provoca la morte se il paziente non è adeguatamente intubato.
Insomma, ai danni del dottor Mosca, che già all'inizio di luglio era tornato al lavoro, sarebbe stato ordito un vero e proprio complotto. Ora gli incartamenti sono stati passati alla procura con l'accusa di calunnia nei confronti dell'infermiere e di un suo collega.