Badante assassina Canneto: la figlia disperata vuole incontrare i familiari della vittima

La figlia di Barbara Chmurzynska ha tentato di arginare in tutti i modi il bipolarismo della madre, pregandola di restare in Polonia e continuare a curarsi.

Badante assassina Canneto: la figlia disperata vuole incontrare i familiari della vittima
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Badante assassina Canneto: il dolore della figlia della donna, che presto sarà nel Mantovano.

Badante assassina Canneto

E’ una situazione estremamente complicata quella della badante assassina che, in un raptus di follia, ha stroncato la vita di Paola Beretta – bibliotecaria di Canneto – e ferito altre due persone. Forse uno di quei casi di cronaca in cui più emergono particolari più ci si interroga sul fatto che non ci sia un “cattivo assoluto”, piuttosto esiste un risultato di scelte che hanno portato al degenero di una situazione delicata.

Il dolore della figlia

Fra le persone investite da questa ondata di dolore non c’è solo la famiglia di Paola Beretta, ma anche quella dell’omicida che vive lo strazio della consapevolezza di quanto accaduto. Barbara stava male, era bipolare, per questo in Polonia era in cura. Poi ha deciso di interrompere i farmaci e ignorare i consigli della figlia che avrebbe voluto che la madre restasse in patria e si tenesse sotto controllo. E’ altresì vero che non tutte le persone a cui è stata diagnosticata una sindrome bipolare si armano di coltello e fanno una strage. Il punto su cui ora si sta cercando di indagare è proprio questo: le avvisaglie circa la pericolosità della badante c’erano già state? I cittadini di Canneto, scossi dal dramma, sono convinti di sì, per questo hanno affisso un cartello fuori dai Musei Civici che recita “Quella morte poteva essere evitata”. Probabilmente sull’opinione pubblica pesa l’episodio consumatosi la notte precedente l’omicidio e le aggressioni, quando la polacca ha aggredito la 32enne Paola Visini che, però, è riuscita a salvarsi. Il video, immortalato dalla videosorveglianza, ha fatto il giro del web portando le persone a chiedersi come fosse possibile che la donna non sia stata fermata. Le forze dell’ordine, a seguito di quella segnalazione, rispondono di aver seguito il protocollo.

“Chiedo perdono”

La figlia di Barbara chiede perdono per tutto questo e ha manifestato inoltre la volontà di conoscere i familiari di Paola Beretta, i cui funerali recenti sono stati accompagnati dal lutto cittadino. Le indagini sono focalizzate sulle famiglie per cui la badante polacca ha prestato servizio, si cerca di capire se la donna avesse dato evidenti segni di squilibrio.

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