Arrestata la Biondina: adescava in chat e spolpava i portafogli
Rapinava le vittime in tutta Italia dopo averle adescate sulle chat e sui siti per incontri intimi.
Arrestata la Biondina a Soresina, aveva truffato in tutta Italia.
Arrestata la Biondina
A fine marzo, un pensionato 75enne della zona di Soresina, si era rivolto ai Carabinieri per denunciare di essere stato vittima di una truffa da parte di una donna che aveva conosciuto attraverso un sito on line specializzato negli incontri. In particolare riferiva che dopo aver chattato per qualche giorno ed aver scambiato con lei delle fotografie, avevano deciso di incontrarsi a Soresina per trascorrere insieme una serata in un hotel di Cremona. La donna aveva accettato di buon grado l’incontro con l’unica richiesta della condivisione delle spese per il costo del pernottamento che per l’occasione risultava essere di € 300. La "Biondina" infatti, mediante l’utilizzo del suo telefono cellulare, faceva credere alla parte offesa di aver già prenotato l’hotel e di aver già lasciato presso la citata struttura una cauzione pari a € 150. Si è fatta quindi consegnare dal 75enne l’importo di euro 150 in contanti, mentre era a bordo dell’auto del pensionato con destinazione l’hotel del capoluogo cremonese. Una volta ricevuto, con il pretesto di doversi fermare presso una farmacia per acquistare alcuni prodotti necessari per la serata, è scesa dalla macchina della vittima promettendo che sarebbe stata subito di ritorno.
L'hotel
Dopo aver aspettato inutilmente per circa due ore, non vedendola più rientrare e comprendendo che la richiesta di dover andare in farmacia era solo un pretesto per rendersi irreperibile, il pensionato si è rivolto all’hotel che secondo accordi sarebbe dovuto essere “l’alcova” dell’incontro, scoprendo che effettivamente era stata fatta una prenotazione a nome suo, mediante servizio di home booking, ma che l’utenza telefonica da cui era partita la richiesta di prenotazione e che e pertanto aveva ricevuto l’SMS di conferma della stessa (dalla donna fatta vedere al pensionato sul telefonino) non risultava più raggiungibile. Il pensionato così ha capito di essere stato truffato, e vinto un forte imbarazzo, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri solo dopo qualche giorno.
Identificazione e rintraccio
I militari raccolta la descrizione - ed in particolare apprendendo che la donna era bionda e che aveva un vistoso tatuaggio - hanno trovato una corrispondenza con una donna che nei giorni precedenti era stata identificata nel corso di un normale servizio di controllo del territorio, quale soggiornante in una struttura ricettiva di quel comune e che aveva dichiarato di essere una parrucchiera in procinto di insediarsi per aprire un’attività commerciale. Si trattava della stessa persona: G.E.E., nata a Milano nel 1980. La bionda, avendo due nomi con le stesse iniziali, era solita “giocarci”, presentandosi e registrandosi a seconda dei casi con uno dei due nomi, sia sui siti per incontri che presso gli hotel della provincia e di altri centri lombardi. Sono almeno 5 i siti e le chat dove la donna è risultata offrirsi per degli incontri.
Le rapine
Al termine delle operazioni di identificazione è emerso che per la biondina c'erano decine di denunce in tutto il nord Italia per episodi maturati in contesti analoghi a quelli denunciati dal pensionato 75enne. La donna era anche ricercata in quanto colpita da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal GIP della Procura della Repubblica di Monza, per i reati di rapina aggravata in concorso e tentata rapina aggravata. La donna inoltre è risultata ricercata dai Carabinieri e dalle questure di molti centri del nord Italia, in particolare nel Milanese e della Brianza, per aver rapinato numerosi uomini, circa 30 solo per conteggiare gli episodi denunciati, adescati sui più noti portali e chat per incontri, dove si pubblicizzava con il soprannome “LA BIONDINA”, offrendosi per amicizie di ogni tipo e per le più bizzarre pratiche sessuali. Dopo aver fissato un appuntamento, metteva in atto lo stesso modus operandi adottato con il 75enne di Soresina, con l’unica differenza che una volta ottenuto il denaro per la “condivisione” del pagamento del pernottamento presso l’hotel ed essere scesa dall’auto con vari pretesti, dopo qualche minuto tornava sul posto accompagnata da un complice armato di coltello o pistola per rapinare la vittima di turno. G.E.E., pertanto è stata arrestata ed associata per lei si sono aperte le porte del carcere di Brescia Verziano. Sono in corso accertamenti al fine di verificare se nella zona di Cremona ci siano state altre vittime, così come in quasi tutti i centri lombardi e nelle province limitrofe.