230 strutture in Italia

Apertura parchi tematici rimandata a luglio: “Sconcertati, pronti ad azioni di protesta eclatanti”

"Evidenze scientifiche solide hanno dimostrato che i rischi di contagio all'aria aperta sono infinitamente inferiori".

Apertura parchi tematici rimandata a luglio: “Sconcertati, pronti ad azioni di protesta eclatanti”
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Apertura parchi tematici rimandata a luglio. Gli operatori del settore si dicono pronti ad azioni di protesta eclatanti.

Apertura parchi tematici rimandata a luglio

Ennesimo smacco per i 230 parchi divertimento italiani. L’Associazione aderente a Confindustria si appella al Governo:

“Le nostre strutture all’aperto e ipercontrollate, sono inspiegabilmente considerate attività pericolose. Siamo costretti ad azioni di protesta eclatanti: le categorie che hanno urlato di più, hanno ottenuto più attenzione”.

La protesta

L’ultimo accorato appello, prima di azioni eclatanti. L’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, si appella al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini, al Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, al Ministro della Cultura Dario Franceschini e al Presidente del Consiglio Mario Draghi, per segnalare lo sconcerto e la profonda delusione causata dalla road-map delle aperture, che ha posticipato al 1° luglio il via libera per le oltre 230 imprese del settore, tra parchi faunistici, acquatici e tematici.

Parchi all’aria aperta

Evidenze scientifiche solide e di caratura internazionale, più volte richiamate in questi giorni dalla stessa politica a supporto della decisione di riaprire progressivamente il Paese, hanno evidenziato che i rischi di contagio all’aria aperta sono infinitamente inferiori ed è stato provato che la presenza del cloro nelle piscine elimina in pochi attimi l’agente virale. Eppure, secondo il CTS, i parchi divertimento sono attività pericolose e dovranno aspettare fino al 1° luglio: se lo scorso anno, con la pandemia in atto e senza vaccinazioni, il settore è stato riaperto a fine maggio, nel 2021 con la campagna vaccinale in corso, i farmaci e le nuove accortezze, incomprensibilmente, il Governo toglie un mese di lavoro al settore.

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La posizione di Giuseppe Ira

“La disparità di trattamento rispetto ad altre categorie – dichiara Giuseppe Ira, Presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, e del parco tematico Leolandia (BG) – è configurabile in una vera e propria concorrenza sleale, che genera rabbia e risentimento negli Associati. Siamo trattati peggio delle sale giochi e delle altre attività al chiuso, inclusi i ristoranti, nei quali si sosta per ore senza mascherina. Le attività dei nostri parchi si svolgono sempre all’aperto, con ampi spazi a disposizione e sotto il controllo di personale preposto, a differenza di quanto può accadere per strada o nelle aree gioco per bambini dei parchi pubblici, peraltro già aperte, dove manca ogni tipo di monitoraggio del distanziamento e non sono presenti i presidi per la sanificazione delle mani.

Contingentiamo gli ingressi per evitare ogni rischio di assembramento e abbiamo predisposto severi protocolli di sicurezza che hanno già ampiamente dimostrato la loro efficacia lo scorso anno. Negli USA i parchi sono stati aperti in febbraio, non appena è partita la campagna vaccinale, e in Gran Bretagna hanno deciso di riaprire subito i pub all’aperto e tutti i parchi di divertimento”.

Tanti i casi emblematici, a dimostrazione della disparità di trattamento operata dal Governo: si riaprono i musei al chiuso (già dal 26 aprile in zona gialla) ma non i parchi faunistici all’aperto e i parchi avventura nei boschi; si dà il via libera alle piscine all’aperto il 15 maggio, ormai tutte dotate di scivoli per bambini, ma non ai parchi acquatici; si aprono le palestre e i ristoranti al chiuso dal 1° giugno e si annuncia addirittura il ritorno del pubblico negli stadi a maggio, ma non nei parchi tematici.

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