Ancora truffe via web nel cremonese, denunciate sette persone
Prodotti acquistati e mai ricevuti, probabilmente nemmeno esistevano. Ma ora per alcune vittime di truffa giustizia è stata fatta.

Quattro truffe nel giro di pochi mesi nel cremonese, acciuffati i responsabili.
Cinque italiani e due stranieri
Negli ultimi dieci giorni i carabinieri delle compagnie di Cremona, Crema e Casalmaggiore hanno portato a termine le rispettive attività di indagine e hanno denunciato per truffa sette persone, si tratta di cinque cittadini italiani e due cittadini stranieri tutti con precedenti di polizia a carico.
Vivono nelle province di Caserta, Brescia, Venezia e Roma e sono ritenute responsabili di quattro truffe commesse con l’utilizzo del web. Tutti i responsabili sono stati identificati e denunciati.
La prima truffa
I militari della caserma di Soresina hanno ricevuto una denuncia nella quale la vittima ha riferito di avere visto sui social un generatore in vendita al prezzo di 250 euro più spese di spedizione e ha deciso di acquistarlo. Ha prima contattato il venditore e poi ha definito i termini dell’accordo per un prezzo complessivo di 300 euro.
Definito il tutto, l'uomo è stato invitato a pagare tramite bonifico che ha pagato subito. Il venditore gli ha poi detto che aveva spedito il pacco e di attendere due giorni per l’arrivo a casa sua dell’oggetto. Ma due giorni dopo, non vedendolo arrivare, ha guardato sui social e ha visto che l’annuncio era ancora attivo.
Con un altro numero di telefono ha quindi provato a contattarlo per avere informazioni venendo a sapere che il generatore
era ancora disponibile. Una volta che ha capito di essere stato truffato ha presentato la denuncia. Il truffatore è un cittadino italiano di 38 anni pluripregiudicato e residente nella provincia di Caserta.
La seconda truffa
I carabinieri di Soncino hanno denunciato per truffa anche due cittadini italiani di 40 e 67 anni e uno straniero di 23 residenti nelle province di Roma, Venezia e Brescia. La truffata è una donna che voleva vendere un tavolo da biliardo di 250 euro. Dopo averlo messo in vendita, la signora ha ricevuto una telefonata di un acquirente che le ha chiesto di recarsi presso un ATM di poste italiane.
Il marito si è recato presso un postamat e anziché ricevere il denaro ha effettuato nove ricariche postali a favore dei truffatori. Tramite istruzioni telefoniche ricevute dal presunto acquirente, è stato indotto a fare delle ricariche postepay perché l’interlocutore continuava a dirgli che le operazioni effettuate in precedenza non erano andate a buon fine.
Dopo aver eseguito l’operazione richiesta per nove volte ed essendo al telefono con il truffatore che incalzava e non gli permetteva di vedere sul telefono le notifiche della sua home banking ha dovuto lasciato il postamat e si è accorto che aveva effettuato
delle ricariche nei confronti dello sconosciuto per un totale di 2.250 euro.
Le ultime due truffe
I carabinieri di San Daniele Po e Casalmaggiore hanno invece denunciato le ultime tre persone per due truffe diverse. Nel primo caso i denunciati sono due cittadini italiani di 45 e 56 anni residenti di provincia di Verona e Brescia. A fine settembre hanno finto di mettere in vendita sui social un tagliaerba di 400 euro. Un uomo ha deciso di acquistarlo, lo ha pagato ma non lo ha mai ricevuto.
Nel secondo caso, i carabinieri di Casalmaggiore hanno denunciato un cittadino straniero di 37 anni residente in provincia di Roma. Il truffatore ha messo in vendita 975 chili di pellet al prezzo di 460 euro circa e una vittima ha abboccato senza mai ricevere la merce.
Le indagini dei carabinieri sono state eccellenti. Tramite gli intestatari dell’Iban e dei telefoni contattati sono stati identificati tutti e sette i truffatori. I malviventi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.