Ricoveri per infarto dimezzati per paura del Covid: elettrocardiogramma a domicilio con Cremona Soccorso
Eseguito dai volontari di Cremona Soccorso Onlus, refertato da un medico cardiologo e con esito esame in 24 ore.

Servizio di elettrocardiogramma a domicilio: la proposta di Cremona Soccorso Onlus per aiutare quanti hanno difficoltà ad eseguire semplici esami di routine.
Servizio di Cremona Onlus
Cremona Soccorso Onlus, associazione di volontari impegnati nel primo soccorso, vista l'emergenza che ha colpito l'Italia, e in particolar modo il territorio cremonese, e l'impossibilità di molti di recarsi presso le strutture ospedaliere per effettuare esami di routine, ha pensato di proporre un servizio di elettrocardiogramma a domicilio. L'esame è refertato da un medico cardiologo e l'esito viene comunicato nel giro di 24 ore.
La visita viene eseguita su contributo volontario. Per ulteriori informazioni o per fissare un appuntamento è possibile contattare il numero 339/7203353.
Accessi in ospedale dimezzati
Indispensabile, infatti, effettuare sempre i dovuti controlli, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, per evitare anche gravi conseguenze. Gli accessi in ospedale per infarto miocardico acuto a livello nazionale si sono pressoché dimezzati nell’ultimo mese. Spesso, per il timore di contrarre l’infezione da Coronavirus in ospedale, si sottovalutano i sintomi e così quasi la metà delle persone colpite da infarto non si rivolge tempestivamente al 118, non va in ospedale o ci arriva in ritardo.
E ora i medici sono costretti a ribadire con forza: “Chiedete soccorso tempestivamente, il rischio è di arrivare in ospedale quando è troppo tardi”. Insomma, se è normale avere paura del Covid-19, in alcuni casi c’è purtroppo anche di peggio di cui aver paura.
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Arresti cardiaci extraospedalieri aumentati del 143%
Inoltre, uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale New England Journal of Medicine e promosso dalla Divisione di Cardiologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo in collaborazione con l’Università di Pavia e AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia), ha analizzato i dati del Registro degli Arresti Cardiaci della Regione Lombardia (LombardiaCARe).
La ricerca ha dimostrato come il numero degli arresti cardiaci avvenuti tra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020 nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, sia stato del 58% superiore rispetto allo stesso periodo del 2019 (362 versus 229). Ancora più drammatico il dato relativo alle zone più colpite dalla pandemia, ovvero Lodi (+187%) e Cremona (+143%). Dati, che hanno permesso di evidenziare come il COVID-19 abbia avuto un forte impatto sull’incidenza degli arresti cardiaci che sono avvenuti fuori dall’ospedale.
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