Vigile di quartiere all’interno degli edifici ERP
Il Comune di Crema ha siglato un protocollo di collaborazione con l’ALER riguardante i servizi di polizia negli edifici di edilizia popolare.
Vigile di quartiere: per la prima volta la presenza di un vigile all’interno degli stabili di edilizia residenziale pubblica.
Vigile di quartiere
Il Comune di Crema ha siglato un protocollo di collaborazione con l’ALER afferente i servizi di polizia di prossimità negli edifici ERP di proprietà comunale e dell’ente. Per la prima volta in modo sistemico, si consentirà agli agenti di polizia locale di porsi in una posizione di vicinanza ai cittadini e di coglierne, con efficacia e tempestività, bisogni ed aspettative di vivibilità urbana.
Prevenire le conflittualità
Il protocollo parte dal presupposto che in più e diverse occasioni si è dimostrata l’efficacia dell’azione della polizia locale quando è in ascolto dei bisogni, integrata in una rete sociale di partecipazione, dotata di strumenti riconosciuti nella risoluzione della conflittualità e delle problematiche di convivenza fra cittadini.
Monitoraggio e vigilanza
Il documento stabilisce una procedura per le segnalazioni delle inadempienze ai regolamenti condominiali “che determinano pregiudizio per la vivibilità degli stabili”, oltre al rispetto delle principali norme che attengono al codice della strada e alla tutela dell’ambiente. In queste aree è possibile costituire un valido presidio di monitoraggio e vigilanza allo scopo di evitare ed eventualmente segnalare gli abusi.
I compiti svolti dalla polizia locale
Nell’accordo, della durata di due anni, è previsto che la polizia locale svolgerà attività di vigilanza anche in relazione alle sistematiche violazioni delle disposizioni del regolamento di Aler concernente l’uso dell’alloggio e delle parti comuni. Potrà segnalare tempestivamente ad Aler i soggetti responsabili di tali violazioni ed in corrispondenza delle segnalazioni i competenti uffici procederanno a richiamare formalmente il soggetto responsabile.
Presenza più efficace
Il comandante Giuliano Semeraro ha già esperienza con questo tipo di protocolli:
“Fino ad oggi gli agenti hanno agito secondo norme nazionali, sempre con interpretazioni collegate al codice della strada e le leggi sui rifiuti; il protocollo consente una presenza più efficace e colma un vuoto. Nelle residenze popolari spesso si assiste ad un disagio mal espresso e celato e che nasconde conflitti e abusi, ma che ora devono emergere ed essere portati a soluzione”.
Il rispetto delle regole
“La buona convivenza passa dal rispetto di regole minime che consentano a ciascuno di poter usufruire degli spazi comuni - commenta il consigliere delegato, Emanuele Coti Zelati. - Durante il giro delle case popolari di questa estate uno dei rilievi che mi sono stati fatti dai cittadini è quello dei cortili e delle zone comuni ingombri di auto o altro. Era quindi necessario trovare lo strumento per poter intervenire in maniera più efficace. Si vuole stimolare un cambiamento che vorrebbe essere prima di tutto culturale, infatti l'azione coercitiva della polizia locale è uno strumento che entra in gioco "in seconda battuta" dopo le segnalazioni ai cittadini”.
Vicinanza alle persone
“Mi piace molto lo spirito di questo protocollo”, commenta l’assessore al Welfare, Michele Gennuso, “perché si concentra sulla vicinanza alle persone, sulla capacità di accogliere le difficoltà, le fragilità, di modo da avere un polso costante della situazione utile anche ai Servizi Sociali”.