Nella notte ignoti hanno imbrattato il Liceo Classico Manin di Cremona con scritte rosse sul muro e sul portone, tra cui “Blocchiamo tutto” e “Free Gaza”. Il Presidente della Provincia, Roberto Mariani, ha condannato il gesto.
Vandali al Liceo Manin
Nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre 2025, ignoti hanno imbrattato con bombolette spray il Liceo Classico “Daniele Manin” di Cremona, in via Cavallotti. Sul muro della facciata è comparsa la scritta “Blocchiamo tutto”, circondata da impronte di mani rosse che richiamano il colore del sangue. Sul portone principale, invece, è apparsa la scritta “Free Gaza”.

“Inaccettabile”
Questa mattina il Presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani, ha diffuso le immagini dei vandalismi.
“Esprimo vicinanza alla popolazione palestinese, come ho già fatto in altre occasioni, ma questo non è il modo di manifestare solidarietà. Il vandalismo non è il metodo”, ha dichiarato.
Mariani ha definito l’atto “inaccettabile”, sottolineando che colpisce un luogo simbolo della cultura e della formazione dei giovani, oltre a un bene storico della comunità. Il Presidente ha segnalato la vicenda al Prefetto di Cremona, Antonio Giannelli.
Lavori di restauro in corso
Il Liceo Classico Manin è attualmente interessato da importanti lavori di consolidamento e restauro finanziati con fondi PNRR. L’edificio, risalente ai primi anni del XVII secolo, sta subendo interventi di miglioramento sismico, con lavori già realizzati su murature, solai e coperture, e opere in corso nel sottotetto e negli ambienti del secondo piano.
Il progetto di restauro riguarda anche i prospetti esterni e interni, le decorazioni, la scala di accesso all’ex Biblioteca Governativa, i portali in pietra, i portoni d’ingresso e i serramenti storici. La conclusione dei lavori è prevista per marzo 2026.
“Proprio in un momento in cui la Provincia sta investendo risorse e impegno per restituire alla comunità un edificio restaurato e sicuro – ha concluso Mariani – azioni di questo genere colpiscono non solo la scuola, ma l’intera cittadinanza”.