Un'altra vita spezzata sul lavoro: “La tragedia di Soresina è un grido d'allarme”
Sindacati uniti nel dolore e nella denuncia: “Non si può morire di lavoro nel 2025. Basta parole, servono azioni concrete”

La tragedia di Soresina è un grido d'allarme, sindacati uniti nel dolore e nella denuncia: “Non si può morire di lavoro nel 2025. Basta parole, servono azioni concrete”.
“La tragedia di Soresina è un grido d'allarme”
Alla vigilia del 1° maggio 2025, Festa dei Lavoratori, e a poche ore dalla Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, una tragedia colpisce Soresina: un lavoratore ha perso la vita, vittima dell’ennesimo infortunio sul luogo di lavoro. Un dramma che assume un peso ancora più insopportabile proprio in concomitanza con giornate simbolicamente dedicate alla tutela e alla dignità del lavoro.
Il cordoglio dei sindacati
FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL esprimono profondo cordoglio alla famiglia della vittima e vicinanza ai colleghi. Ma la sola indignazione, sottolineano, non basta più.
“Questa tragedia è l’ennesima dimostrazione che la sicurezza nei luoghi di lavoro resta una sfida irrisolta: servono azioni vere, investimenti mirati, controlli efficaci e formazione continua”.
Nel 2025 è inaccettabile perdere la vita mentre si lavora. Ogni incidente mortale è una sconfitta per l’intero sistema Paese. Dietro queste morti spesso si nascondono condizioni lavorative estenuanti, carenze nei dispositivi di protezione, ispezioni carenti e una cultura della sicurezza ancora troppo debole.
Appello alla responsabilità collettiva
Alla vigilia della festa dei lavoratori, le tre sigle sindacali ribadiscono il loro impegno a tutti i livelli. Tra le priorità: un rafforzamento della vigilanza da parte degli organi competenti, la formazione obbligatoria e permanente per tutti i lavoratori, l’applicazione rigorosa del Testo Unico sulla sicurezza (D.Lgs. 81/08) e il posizionamento della sicurezza al centro del dialogo tra imprese e istituzioni.
Non fatalità, ma scelte
Le morti sul lavoro non sono frutto del destino: sono la conseguenza diretta di scelte sbagliate, di omissioni colpevoli e di ritardi inaccettabili. In un Paese civile, il diritto alla sicurezza deve essere garantito in modo reale e concreto, ogni giorno e in ogni luogo di lavoro.
“Oggi più che mai – concludono i sindacati – ricordiamo chi ha perso la vita e rinnoviamo il nostro impegno quotidiano. Lottare per la sicurezza sul lavoro non è solo una battaglia sindacale, ma un dovere morale verso ogni lavoratrice e lavoratore”.