Tumore alla mammella, a Cremona un team multidisciplinare segue la donna passo dopo passo
Novità di rilievo per la radiologia senologica e la chirurgia senologica. Fondamentale il ruolo delle infermiere case manager.
Ospedale di Cremona: percorso per il tumore alla mammella team multidisciplinare segue la donna passo dopo passo. Fondamentale il ruolo delle infermiere case manager.
Tumore alla mammella, a Cremona un team multidisciplinare segue la donna passo dopo passo
Ogni martedì pomeriggio, nella sala riunioni del quarto piano dell’Ospedale di Cremona, un team multidisciplinare allargatissimo discute i casi di tumore alla mammella. Partecipano oncologi, chirurghi, senologi, radioterapisti, radiologi, anatomopatologi ginecologi, genetisti e case manager.
Come spiega Giuseppe Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona), «il percorso dedicato alla salute delle donne per la prevenzione, diagnosi, cura e follow-up del tumore alla mammella per l’Ospedale di Cremona è un elemento identitario che continua nel tempo e pensa al futuro. Per questo è in fase di implementazione e perfezionamento», che aggiunge: «l’attività non è mai stata interrotta e i fatti provano che stiamo lavorando per tornare ai livelli pre-Covid con l’obiettivo di migliorare ancora».
«Il nuovo Piano di organizzazione aziendale(Agosto 2021), non a caso, ha previsto una Unità Operativa complessa di Patologia mammaria, l’unità operativa di Radiologia senologica e l’unità operativa di Chirurgia senologica. Ciascuna di queste specialità definisce e rafforza il percorso di salute della donna», aggiunge Rossi.
«Un dettaglio tecnico: tutte le unità operative agiscono all’interno di un dipartimento aziendale che è da intendere come un microcosmo ultra specialistico interconnesso con gli altri dipartimenti. Tradotto in pratica significa una migliore gestione dei casi attraverso piani diagnostici terapeutici assistenziali condivisi e applicati in modo uniforme, ma personalizzati sul singolo paziente. Naturalmente, questo vale sia per l’Ospedale di Cremona sia per l’Ospedale Oglio Po, e per tutte le patologie».
Dipartimento oncologico
«Sulla base dell’esperienza internazionale, all’interno del Dipartimento Oncologico, abbiamo costituito tre macro-team multidisciplinari che si occupano rispettivamente di tumori della mammella, ginecologici-genitourinari; tumori del polmone e testa collo; tumori gastrointestinali», spiega Rodolfo Passalacqua (Direttore del Dipartimento Oncologico).
«In questo modo», aggiunge Passalacqua «si integrano sempre di più le competenze: gli oncologi lavorano con tutti gli altri specialisti e si stabilisce chi fa cosa, ma anche come e quando. Il percorso di cura si decide insieme ed è il migliore possibile, perché frutto della somma di diverse competenze a confronto che fa della ricerca continua un comun denominatore imprescindibile».
Ogni paziente è un caso a sè
I dati in letteratura hanno dimostrato che i Centri dove i casi di tumore della mammella sono discussi insieme tra i vari specialisti permettono una maggiore chance di sopravvivenza alle donne curate.
Gli Ospedali di Cremona e Oglio Po hanno adottato questa pratica: «Seguendo le Linee guida europee, la pianificazione del trattamento per il tumore alla mammella e la sua effettuazione è formulata in ambito multidisciplinare, dove ogni specialista concorre a portare la sua competenza per un trattamento più efficace possibile», spiegano all’unisono Daniele Generali(Direttore Multidisciplinare di Patologia Mammaria) e Matteo Passamonti (Direttore Radiologia Oglio Po e Referente PDTA Tumore alla Mammella), i quali aggiungono che «i casi vengono discussi dal team ogni settimana. I colloqui successivi che la paziente affronta con i diversi specialisti sono effettuati sulla base delle scelte intraprese dal team. La gestione della multidisciplinarietà è possibile grazie al ruolo fondamentale delle infermiere case manager che diventano un vero e proprio riferimento sia per la persona malata che per i familiari e i caregiver».
Radiologia senologica
«La Radiologia Senologica si occupa della diagnosi delle malattie della mammella, in particolare delle formazioni tumorali.Le tecniche diagnostiche utilizzate sono tre: mammografia, che è una radiografia della mammella, l’ecografia e risonanza magnetica», spiega Matteo Passamonti. «Se tali indagini, o una di esse, confermano la presenza di un nodulo con caratteristiche benigne viene programmato un controllo nel tempo; se invece la mammografia ed eventualmente l’ecografia e la risonanza magnetica non permettono di determinarne con elevata sicurezza la natura della neoformazione, viene effettuata una biopsia (prelievo di cellule) per ottenere una diagnosi definitiva».
«Come tante altre specializzazioni mediche», prosegue Passamonti «anche noi risentiamo della cronica carenza di medici. Nel 2020 alcune dottoresse che lavoravano qui hanno compiuto scelte professionali diverse. La criticità è stata affrontata subito. Attualmente insieme a me ci sono due specialiste in formazione: Maria Eugenia di Sabato e Cecilia Congiotti. Da gennaio 2022 l’équipe sarà nuovamente al completo e operativa al 100%».
Multidisciplinare di patologia mammaria
«La mission dell’Unità Operativa Multidisciplinare di Patologia Mammaria (che si trova al 4° dell’Ospedale di Cremona) è prendersi cura dei pazienti con tumore mammario definendo fin dal primo momento un percorso chiaro, integrato tra le varie discipline coinvolte nella diagnosi e nel trattamento della patologia mammaria», conferma Daniele Generali. «Il focus principale è legato all’impostazione della terapia medica oncologica secondo le linee guida e dati scientifici più attuali. In particolare, l’attività Oncologica si svolge in regime ambulatoriale, macroattività ambulatoriale ad elevata complessità e degenza ordinaria».
«Presso la nostra unità operativa è inoltre possibile accedere a farmaci sperimentali all’interno di studi clinici approvati dal Comitato Etico della ASST Cremona. Non solo. L’European Society of Breast Cancer Specialists (EUSOMA)ha confermato l’Ospedale di Cremona quale punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento del tumore della mammella nel territorio cremonese – conclude Generali. La certificazione EUSOMA garantisce l’esistenza di un percorso senologico completo che sviluppa attività di diagnosi e cura secondo specifici parametri, quali, il numero minimo di casi di patologia maligna trattati per anno, che non deve essere inferiore a 150. È un riconoscimento importante che contraddistingue le strutture senologiche di eccellenza: in Italia - fra pubblico e privato - sono solo 18».
Localizzazione dei tumori non palpabili
Da settembre 2021 l’attività ha ripreso a pieno ritmo. Gestione flessibile delle sedute operatorie: da due a settimana (al bisogno) possono diventare quattro.
«La chirurgia svolge sempre un ruolo fondamentale nella terapia del tumore alla mammella», spiega Gian Luca Baiocchi (Direttore UO Chirurgia). «Da anni ormai si punta ad eseguire interventi il più possibile conservativi, ovvero esportando il minor quantitativo di tessuto possibile. Le tecniche utilizzate danno ampio spazio alla chirurgia onco-plastica, alla chirurgia ricostruttiva, alla chirurgia di rimodellamento con lipofilling ed infine, nei casi più complessi, all’utilizzo di lembi miocutanei»
«Oggi, di routine, nella patologia neoplastica viene utilizzata la ricerca del linfonodo sentinella tramite linfoscintigrafia»,continua Baiocchi. «Con questa tecnica è possibile scoprire se il tumore originato nel seno ha iniziato a diffondersi ad altri organi. Disporre di questa informazione consente di impostare al meglio la terapia e di risparmiare alle pazienti l’asportazione di tutti i linfonodi ascellari, unica pratica in uso fino negli anni passati».
«Di recedente è stata introdotta una nuova tecnica che consiste nell’utilizzo di un marcatore magnetico per la localizzazione dei tumori non palpabili. Questa metodica», precisa Baiocchi «permette un’ottima accuratezza nell’identificazione della lesione (anche la più piccola, ossia delle dimensioni di pochi millimetri) e quindi una maggiore precisione a livello chirurgico e un miglior risultato estetico».
«Oltre al sottoscritto, il team è composto da tre chirurghi senologi esperti: il dottor Sergio Aguggini e il dottor Carlo Azzini entrambi con competenze in diagnostica clinica, gestione multidisciplinare, chirurgica oncologica, oncoplastica e ricostruttiva protesica; il dottor Ignazio Ciliberto con particolare expertise nelle più attuali tecniche di chirurgia protesica tramite utilizzo di protesi sia pre che retro-muscolari, nonché nell’utilizzo di lembi miocutanei».
«Dopo la riduzione imposta dalla pandemia da SARS-Cov2 nel 2020», precisa Baiocchi, «da settembre 2021 l’attività di diagnostica e terapia delle neoplasie mammarie ha ripreso a pieno ritmo. Sono attivi gli ambulatori di medicazione e approntamento dei piani di cura; è stato ripristinato l’ambulatorio di chirurgia oncoplastica e da ottobre 2021 abbiamo ripreso la chirurgia ricostruttiva ed estetica».
«Grazie al nuovo modello organizzativo, che ha previsto la costituzione di una Unità Operativa Semplice di Senologia all’interno della Chirurgia Generale, è stato possibile realizzare una programmazione più elastica delle sedute operatorie. Se prima le sedute operatorie settimanali dedicate alla Chirurgia Senologica erano fisse a due, ora possono essere aumentate in caso di necessità fino a quattro a settimana», conclude Baiocchi. «Questo permette di diminuire le liste d’attesa per gli interventi e di migliorare l’attività ambulatoriale».
Radioterapia e alte tecnologie
TRATTAMENTI FONDAMENTALI PER LA RIDUZIONE DELLA MALATTIA E IL CONTROLLO DELLE METASTASI. Determinante la collaborazione con la Fisica sanitaria. I trattamenti per tumore alla mammella rappresentano un terzo dell’attività complessiva.
«Nell’ambito del trattamento integrato dei tumori mammari e principalmente nel trattamento adiuvante post-chirurgico, la radioterapia riduce la probabilità di ripresa locale di malattia e contribuisce, insieme alle terapie mediche, al miglioramento del tasso di guarigione» afferma Sandro Tonoli (Direttore UO Radioterapia e Medicina Nucleare).
«Il trattamento radiante», continua Tonoli «prevede la valutazione della paziente e della sua documentazione clinica per definire i volumi da trattare e le dosi da somministrare; richiede solo pochi minuti per singola seduta giornaliera e solitamente si svolge nell’arco di 4 settimane durante le quali la paziente è valutata a livello ambulatoriale dai medici del Centro Alte Energie».
«La radioterapia svolge inoltre un ruolo importante, assieme alle terapie sistemiche, nel trattamento delle metastasi da carcinoma mammario, riducendo la sintomatologia associata e il rischio di complicanze ad esse associate», precisa Tonoli. «La Medicina Nucleare dell’ASST di Cremona svolge inoltre attività diagnostica tradizionale (SPECT CT) e nell’ambito della patologia mammaria è coinvolta nella identificazione del linfonodo sentinella e nella stadiazione della malattia (scintigrafia ossea)».
«Referenti per la patologia mammaria e ginecologica sono il dottor Roberto Derelli e la dottoressa Sarah Brenna. Tutto il personale è coinvolto nel trattamento delle patologie neoplastiche mammarie che rappresentano quasi un terzo dell’attività complessiva del centro», aggiunge Tonoli.
«Essenziale è poi la collaborazione con il personale della Unità Operativa di Fisica Sanitaria,diretta da Felicita Luraschi a cui afferiscono tre specialisti in Fisica Medica principalmente dedicati alla radioterapia. Ognuno dei nostri medici, inoltre, a turno è dedicato alla gestione dei pazienti ricoverati nei posti letto della Radioterapia (collocati presso il Reparto di Oncologia). Il ricovero è riservato a quei pazienti che non sono in grado di effettuare la radioterapia in regime ambulatoriale».
Anatomia patologica
«L’attività del servizio di Anatomia Patologica è cruciale nella scelta del percorso terapeutico della donna con neoformazione e/o microcalcificazioni mammarie. L’anatomopatologo definisce la natura della lesione, benigna (es. fibroadenoma) o maligna (carcinoma), sia nella fase di pre-intervento che di post-intervento al fine di permettere all’oncologo di impostare la terapia più corretta per la donna» spiega Marco Ungari (Direttore Anatomia Patologica).
«Gli anatomopatologi dedicati alla patologia mammaria insieme a me sono la dottoressa Giuseppina Ferrero (Referente per la patologia mammaria) e la dottoressa Elena Varotti», continua Ungari. «Il numero di esami eseguiti quest’anno è, come prevedibile per la situazione pandemica, inferiore rispetto al 2019,ma in questi ultimi mesi, merito anche della diffusa vaccinazione anti-Covid19, si assiste ad un significativo aumento dell’attività, al fine di soddisfare tutti i bisogni della provincia cremonese. Un esempio per tutti: nel 2019 gli esami bioptici (biopsie) sono stati566, di cui 358 con diagnosi di malignità. Nei primi 9 mesi del 2021 sono 312, di cui 178 con diagnosi di malignità», conclude Ungari.
Screening per tutte le donne dai 45 ai 74 anni
La Radiologia Senologica si occupa anche dello Screening Mammografico che è un programma gratuito organizzato da Regione Lombardia e dedicato a tutte le donne tra i 45 e di 74 anni di età residenti, per quanto riguarda il nostro territorio, nella Provincia di Cremona e di Mantova. Le donne interessate ricevono una lettera a casa come invito per fare la mammografia con orario e sede di esecuzione. L’organizzazione dello screening è in capo al Centro di Prevenzione Oncologica di ATS Val Padana al quale è possibile rivolgersi per ulteriori informazioni, se non si riceve la lettera o se si decide di modificare l’appuntamento proposto, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.00 al numero verde gratuito 800 584 850.