E' ALLARME?

Torna il virus West Nile a Cremona, rilevato il primo pool di zanzare positive

Il principale vettore della malattia è una zanzara molto diffusa in Italia: la Culex pipiens

Torna il virus West Nile a Cremona, rilevato il primo pool di zanzare positive
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Torna l'allarme West Nile in Lombardia dopo è stata riscontrato un pool di zanzare positive in provincia di Cremona. Come tutelarsi e prevenire la diffusione del virus.

Torna il virus West Nile a Cremona

E' di nuovo allarme West Nile in Lombardia. La diffusione del Virus del Nilo Occidentale ha raggiunto anche il Cremonese. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, il virus è stato rilevato per la prima volta in un gruppo di zanzare nella nostra provincia il 16 luglio scorso. Questo ha scatenato una serie di misure preventive volte a tutelare la salute pubblica.

L’adozione delle procedure standard prevede l’allerta immediata per i donatori di sangue. Tutte le sacche di sangue raccolte dall’Avis nella provincia di Cremona saranno sottoposte a esami specifici per garantire l’assenza del virus. Questi controlli sono fondamentali per prevenire la trasmissione del virus attraverso le trasfusioni, anticipando eventuali rischi per la popolazione.

13 casi e due decesso

In Italia, a partire da maggio 2024, sono stati confermati 13 casi di infezione da West Nile Virus. Di questi, sette hanno mostrato sintomi neuro-invasivi, distribuiti tra Emilia-Romagna (4 casi), Friuli Venezia Giulia (1 caso), Puglia (1 caso), e un caso importato dagli Stati Uniti. Quattro casi asintomatici sono stati scoperti tra i donatori di sangue, tutti in Emilia Romagna, mentre due casi di febbre sono stati importati. Due casi hanno avuto esito fatale.

Dopo una donna ottantenne morta nelle scorse settimana a Pordenone, nella giornata di ieri, domenica 28 luglio 2024, si è registrato il decesso di un paziente di 86 anni positivo al virus all'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, a causa di un'encefalite.

Come tutelarsi

Il principale vettore del virus è la zanzara Culex pipiens, esemplare molto diffuso in Italia. Per contrastare la diffusione del virus, le autorità sanitarie consigliano misure preventive: è essenziale evitare i ristagni d’acqua, luoghi ideali per la deposizione delle uova da parte delle zanzare. Inoltre, l’utilizzo di repellenti per insetti rappresenta un’ulteriore precauzione per ridurre il rischio di punture.

Nessun vaccino

Attualmente, non esiste ancora un vaccino specifico per la Febbre del Nilo, sebbene siano in fase di studio alcuni candidati vaccini. Pertanto, la principale misura preventiva è ridurre l'esposizione alle punture di zanzara durante il periodo favorevole alla trasmissione.

Incubazione e sintomi

Il periodo di incubazione del virus varia da 2 a 14 giorni, ma può arrivare fino a 21 giorni nei soggetti con un sistema immunitario compromesso. La maggior parte delle persone infette non presenta alcun sintomo, mentre circa il 20% dei casi sintomatici manifesta febbre, mal di testa, nausea, vomito e linfonodi ingrossati, oltre a possibili manifestazioni cutanee.

sintomi più gravi si verificano in meno dell'1% delle persone infette con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, convulsioni e, in casi estremi, paralisi e coma. Gli effetti neurologici possono essere permanenti e nei casi più gravi, il virus può causare un'encefalite letale.

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