Soresina, don Piccinelli distrugge Halloween: "Il 31 ottobre è il capodanno del satanismo"
Il parroco di Soresina non tollera i travestimenti che reputa una ridicolizzazione della morte ma quali sono le origini di Halloween?
Si è scagliato con forza contro l'antica tradizione di Halloween il parroco di Soresina che ha invitato i genitori a non portare i figli alle feste.
Niente "Dolcetto o scherzetto?"
Si sta avvicinando quel giorno dell'anno in cui l'oscurità per qualche ora non fa paura e diventa l'occasione di incontri festosi. Nei supermercati si vendono più caramelle per non lasciare con l'amaro in bocca i più piccoli che vanno di casa in casa al suon di "Dolcetto o scherzetto?". Per i più grandi feste in ogni dove, nelle case private e nelle discoteche.
È la giornata di Halloween che negli ultimi anni ha preso sempre più piede in Italia incontrando l'adesione di molte persone, sicuramente non quella del parroco di Soresina. Don Angelo Piccinelli, a capo della parrocchia di San Siro Vescovo da ben 12 anni, si è scagliato con vigore contro una festa che reputa diseducativa.
La condanna di don Piccinelli
In un bollettino parrocchiale che ha rilasciato ha invitato le famiglie a non portare i figli alle feste di Halloween ma casomai di portarli al cimitero per onorare i defunti. Per Piccinelli non dovrebbe esserci nessuna festa ad Halloween, nessun travestimento da zombie o da fantasma.
Nel bollettino il sacerdote ha dichiarato: "Genitori, quest’anno nelle feste dei Santi e dei Defunti, portate i vostri bambini al cimitero. Ci si può benissimo divertire in compagnia ma non scherziamo sulla morte".
Il parroco sostiene di non voler negare il divertimento, infatti propone alternative al festeggiare il 31 ottobre. In oratorio ci sarà una festa dei santi e invita i genitori a portare i figli a feste di questo tipo anziché permettere loro di travestirsi da streghe o da vampiri.
Il capodanno del satanismo
Quella di don Angelo è anche una critica diretta a quello che reputa un controsenso. I bambini vengono tanto protetti dalla morte, ai funerali di Soresina spesso mancano i nipoti o i bis nipoti perché sono piccoli e facilmente traumatizzabili. Però il 31 di ottobre si travestono da morti che ritornano ridicolizzando, secondo la sua opinione, il delicatissimo argomento della morte.
In 12 anni di ministero, Piccinelli si lamenta di non aver mai visto a Soresina dei bambini partecipare alle funzioni celebrate al cimitero nelle ricorrenze di Ognissanti e dei defunti e di averne notati moltissimi alle feste di Halloween.
Con queste parole il parroco sottolinea come spesso i giovani vengono tutelati dal dramma della perdita ma poi vengono portati a feste dove gli è permesso mettere la morte sul ridicolo.
"A livello sociale la morte viene censurata ma poi - dichiara don Piccinelli - la si ridicolizza trasformandola in una carnevalata innocua grazie alla quale gli si concedono la libertà di sbeffeggiare uno dei misteri più sacri dell’uomo. Ormai tutti sanno che il 31 ottobre è il capodanno del satanismo.".
La tradizione di Halloween
Ma quando è nata la festa di Halloween e con quale obiettivo? Generalmente la si fa risalire ad una tradizione cattolica presente nell’Irlanda Celtica che sanciva la fine dell’estate. Da un lato era un momento di festeggiamento per ringraziare gli spiriti dei raccolti ottenuti ma dall'altro era un magico e pauroso momento di transizione.
Si credeva che le barriere tra i vivi e i morti si annullassero e che gli spiriti potessero tornare in vita sulla terra per riconciliarsi una notte con i vivi o in caso di scontri passati possederli. In molti erano spaventati da questa idea e quindi si travestivano in maniera orribile per spaventare i morti ritornati con cattive intenzioni e cacciarli spaventandoli.
La tradizione è stata poi importata in America dove ha assunto le caratteristiche commerciali che oggi conosciamo mantenendo tuttavia il ricordo delle sue origini quando i vivi si travestivano per confondere i demoni nel timore di essere trascinati nell'aldilà.