ARIA "MALATA"

Sole e caldo, torna l'allarme ozono in Lombardia: i valori a Cremona e provincia

Qualche consiglio per minimizzarne gli effetti sulla salute, specialmente nei soggetti più a rischio come bambini, anziani o persone con problemi respiratori

Sole e caldo, torna l'allarme ozono in Lombardia: i valori a Cremona e provincia
Pubblicato:

Sole, alte temperature e tempo stabile fanno ritornare l’inquinamento da ozono in Lombardia. Le principali cause di questo pericoloso inquinamento sono da attribuire, oltre che alle condizioni meteo, anche ai settori dei trasporti stradali, all'agricoltura e all’uso dei solventi. I valori registrati negli ultimi giorni in provincia di Cremona.

Tempo caldo e stabile, torna l'allarme ozono

L'estate è finalmente arrivata anche nel Nord Italia, con caldo e cielo sereno. Insieme al caldo è però arrivato anche il principale nemico dei polmoni dei lombardi in questa stagione: l'ozono, ovvero il gas responsabile dello 'smog fotochimico' prodotto da reazioni chimiche innescate in atmosfera dall'intensa radiazione solare.

Il ruolo della luce spiega anche la peculiare caratteristica di questo inquinamento atmosferico, ovvero la sua maggiore incidenza nelle ore pomeridiane per poi calare nel corso della notte. I valori di riferimento si misurano nelle otto ore di 'picco' della concentrazione di ozono. La mappa lombarda delle stazioni di rilevamento di ARPA Lombardia, già nella giornata di ieri, era dominata dal rosso, indice di livelli molto alti.

Il valore guida

Le situazioni più critiche sono a ridosso della fascia prealpina, dove i livelli medi misurati nelle ore pomeridiane erano tutti abbondantemente al di sopra del valore guida di 120 microgrammi per metro cubo, con livelli di picco, superiori ai 180.

L'inquinamento da ozono, per i meccanismi della sua formazione e trasporto atmosferico da parte di brezze e correnti ascensionali, spesso si sviluppa a distanza dal punto di emissione delle sostanze che lo provocano: in Lombardia, le aree più colpite sono quelle prealpine affacciate alla pianura, anche alle medie quote montane, dove i livelli di ozono elevati, oltre ad essere dannosi per la salute umana, possono anche determinare danni sulla vegetazione.

Situazione in peggioramento

Il quadro critico pare destinato a peggiorare nei prossimi giorni, stando ai modelli previsionali basati sul meteo, e deve indurre tutti ad evitare di svolgere attività fisiche intense e all'aperto nelle ore pomeridiane, come peraltro suggerisce la stessa ARPA nella sua informativa, e ad assumere cibi vegetali, frutta e verdura in particolare, ad azione antiossidante, per contrastare i danni ai tessuti e alle mucose che questo inquinante determina.

Non è la luce del sole la vera colpevole dell'inquinamento da ozono: ciò che fa la luce solare è semplicemente attivare una serie di reazioni chimiche che coinvolgono inquinanti atmosferici molto diversi tra loro: ossidi d'azoto, metano, sostanze organiche volatili, i veri responsabili del fenomeno.

Le cause

Le cause dell'inquinamento da ozono vanno quindi ricercate nelle sostanze rilasciate in atmosfera principalmente da tre settori: in Lombardia il principale è l'industria, seguita dal trasporto stradale e dall'agricoltura, anche se la situazione varia fortemente nelle diverse province. A Milano il traffico stradale è la principale causa delle emissioni di ossidi d'azoto, nelle aree della Brianza del mobile è l'industria, e in particolare quella che fa maggior uso di solventi, ad immettere la maggior quantità di inquinanti organici, mentre nei territori di pianura, tra le province di Brescia, Cremona, Mantova, Lodi e Pavia, è il settore agricolo e zootecnico la principale fonte emissiva di sostanze organiche volatili e di metano.

"Secondo i dati di ARPA, ogni anno la Lombardia ammorba la propria aria con quasi 400.000 tonnellate di gas inquinanti precursori dell'ozono, come dire 40 kg per ogni abitante,” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Un dato impressionante che, anche se in via di riduzione, cala troppo lentamente, testimoniando quanta strada sia ancora da fare per restituire ai cittadini lombardi un'aria sana. Per ridurre il fenomeno si dovrebbe intervenire sull'uso di solventi, sui trasporti e nel settore agro-zootecnico."

I valori in provincia di Cremona

A Cremona è stata superata la soglia di 120 microgrammi per metro cubo già nella giornata di martedì 9 luglio 2024, quando il valore registrato è stato di 131. Il valore più elevato, di 142 microgrammi per metro cubo, è stato rilevato nella giornata di mercoledì 10 luglio 2024.

Cremona

A Crema invece la soglia di 120 microgrammi per metro cubo è stata superata la prima volta nella giornata di mercoledì 10 luglio 2024 e il valore più elevato, di 146 microgrammi per metro cubo, è stato registrato lunedì 15 luglio 2024.

Crema

Situazione simile a Casalmaggiore dove la soglia limite di 120 microgrammi per metro cubo, è stata superata la prima volta martedì 9 luglio 2024, mentre il valore più alto (140 microgrammi per metro cubo) è stato registrato lunedì 15 luglio 2024.

Casalmaggiore

Situazione quasi fotocopia a Soresina con la soglia superata la prima volta martedì 9 luglio, e il valore più alto (144 microgrammi peer metro cubo) registrato nella giornata di lunedì 15 luglio 2024.

Soresina

Come attenuare gli effetti

Per minimizzare gli effetti dell’ozono sulla salute, in particolare nei soggetti più a rischio come bambini, anziani o persone con problemi respiratori, è consigliabile evitare il più possibile le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle 12 alle 16.

Utile anche una dieta ricca di sostanze antiossidanti a base di frutta o verdura di stagione. Per approfondimenti, sul sito Arpa Lombardia è disponibile l’INFORMATIVA OZONO.

Seguici sui nostri canali