DALLE ORE 10

Sciopero 11 aprile 2024, Uil Cremona: "Basta alle morti sul lavoro"

Per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi cruciali della sanità, della sicurezza sul lavoro e del fisco: presidio in largo Boccaccino

Sciopero 11 aprile 2024, Uil Cremona: "Basta alle morti sul lavoro"
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Germano Denti, Uil Cremona: “Sciopero per dire basta alle morti sul lavoro”. Giovedì 11 aprile 2024, presidio a Cremona in Largo Boccaccino a partire dalle ore 10.

Sciopero 11 aprile 2024

La Uil e la Cgil proclamano uno sciopero nazionale di quattro ore per giovedì 11 aprile 2024, con presidio a Cremona in Largo Boccaccino dalle ore 10. L'iniziativa mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi cruciali della sanità, della sicurezza sul lavoro e del fisco.

"Una tragedia inaccettabile"

Germano Denti, Segretario territoriale della Uil Cremona, esprime ferma determinazione nell'affrontare la crescente cifra di vittime sul lavoro, definendola "una tragedia inaccettabile". Con quasi 15.000 individui perduti negli ultimi dieci anni, Denti sottolinea l'imperativo di agire immediatamente per prevenire ulteriori tragedie e proteggere la vita dei lavoratori.

"Lo sciopero non è solo un segnale, ma un grido d'allarme per il governo e per tutto il paese. È ora di agire per cambiare radicalmente la situazione e garantire la sicurezza e il rispetto dei lavoratori".

Prevenzione, formazione e controllo

Il Segretario esprime insoddisfazione riguardo alle risposte finora fornite dalle istituzioni.

"Le nostre proposte richiedono azioni concrete" afferma. "È necessario un aumento degli sforzi in materia di prevenzione, formazione e controllo sul rispetto delle normative lavorative.”

“Se la politica si nasconde dietro promesse e slogan bugiardi che non mettono al centro il rispetto e la vita delle persone, passando dalla sicurezza nei luoghi di lavoro alla sanità pubblica garantita per tutti e ad una scuola moderna e inclusiva, non potremo definirci un paese civile”.

I lavoratori poveri

Il leader della UIL Cremona pone l’accento sulla necessità di affrontare il fenomeno dei "working poor” (i lavoratori poveri) cioè quelle persone che pur lavorando, vivono in povertà.

“Una piaga che può essere contrastata rinnovando e applicando i contratti firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. L’obiettivo è frenare i contratti pirata contro i quali sarebbe un ulteriore strumento di tutela anche il salario minimo”.

Riforma fiscale equa

Le richieste sono anche quelle di una vera riforma fiscale equa e progressiva, perché in questo Paese, "mentre lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% delle tasse, intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute, e l’evasione continua ad essere pari a 90 miliardi l’anno".

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