Posata a Sospiro la prima pietra del centro nazionale per il trattamento dell'autismo
Ospite dell'evento l'assessore Alessandra Locatelli che ha sottolineato l'importanza di pensare al futuro di chi soffre di autismo
Al via la costruzione del centro nazionale per il trattamento delle psicopatologie nell'autismo e nelle disabilità intellettive. Per la posa della prima pietra presente l'assessore regionale della famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità Alessandra Locatelli.
Una realtà importante
La struttura sarà ultimata per la fine del prossimo anno ed è un progetto della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro. La fondazione è sempre stata attiva in questo ambito ed è al lavoro per dare risposte più attuali alle persone che soffrono di disturbi autistici e alle loro famiglie.
"Oggi - ha dichiarato l'assessore Locatelli - con la posa della prima pietra simbolicamente si concretizza una realtà importante che diventerà un nuovo punto di riferimento per tutto il territorio. Il centro, infatti, si occuperà di persone con gravi disturbi dello spettro autistico. Oltre al centro verranno costruiti alloggi per i familiari"
Inoltre ci saranno dei veri e propri percorsi di formazione specifica per i familiari e per gli amici al fine di riuscire a gestire nella maniera più opportuna i complessi comportamenti di chi soffre di autismo.
Innovazione e inclusività
"Si tratta - ha aggiunto - di un modello altamente innovativo che non pensa solo a migliorare la qualità di vita delle persone più fragili e delle loro famiglie ma volge uno sguardo anche al loro futuro. Voglio ringraziare sentitamente da parte mia e di Regione Lombardia l'Istituto Ospedaliero di Sospiro che ho visitato oggi oltre a tutti coloro che hanno lavorato e continueranno a lavorare con impegno, dedizione e professionalità, per la realizzazione di questo centro".
L'assessore nel corso della giornata ha visitato anche l'impresa sociale Cascina San Marco di Tidolo dove i giovani con disabilità intellettiva ed autismo si occupano della coltivazione, raccolta e trasformazione di piccoli frutti in uno splendido esempio di inclusione lavorativa che permette ai ragazzi di conoscere le fasi della produzione e rapportarsi con i clienti.