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Pandoro-gate, Chiara Ferragni risarcisce con 500 euro l’unica consumatrice costituitasi parte civile

Una pensionata campana di 76 anni ha ottenuto il rimborso dopo un accordo extragiudiziale con l’influencer cremonese

Pandoro-gate, Chiara Ferragni risarcisce con 500 euro l’unica consumatrice costituitasi parte civile

Unica tra migliaia di acquirenti, una pensionata di Avellino si era costituita parte civile contro Chiara Ferragni nel processo per il “pandoro solidale”. Dopo una trattativa riservata, ha ottenuto 500 euro di risarcimento.

Chiara Ferragni risarcisce pensionata con 500 euro

Ha ottenuto i 500 euro di risarcimento che chiedeva. Adriana, pensionata di 76 anni di Avellino, da sola ha deciso di costituirsi parte civile contro Chiara Ferragni. La 76nne è la protagonista di una piccola ma simbolica vicenda legata al processo sulla presunta truffa aggravata nel caso del pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi, due prodotti promossi dall’imprenditrice digitale e finiti nel mirino della magistratura.

“Danni patrimoniali e non patrimoniali”

La trattativa tra i legali della pensionata e quelli della Ferragni si sarebbe chiusa in modo rapido e riservato. Sembra infatti che i difensori dell’influencer cremonese, desiderosi di accelerare la definizione del procedimento, abbiano accettato senza difficoltà la richiesta della donna, liquidando la somma stabilita “a titolo di danni patrimoniali e non patrimoniali”.

“Voleva fare beneficenza”

Adriana era stata l’unica consumatrice a presentarsi in aula come parte civile contro Chiara Ferragni, l’ex manager Fabio Damato e l’azienda dolciaria Cerealitalia, subentrata dopo l’esclusione di Balocco dal procedimento. Il motivo della sua iniziativa risiedeva nel “danno economico” subito con l’acquisto di una decina di pandori rosa griffati Ferragni, pagati 9,37 euro ciascuno invece dei 3,68 del prezzo originario, e nella delusione per la mancata finalità benefica dell’operazione.

Gli avvocati della pensionata durante la prima udienza avevano spiegato che la 76enne “Voleva fare beneficenza. È una donna di profonda fede cattolica, ci teneva davvero”.

L’udienza predibattimentale

Ora che il risarcimento è arrivato, la 76enne è pronta a ritirare ufficialmente la sua costituzione di parte civile. La revoca dovrebbe essere formalizzata nella prossima udienza predibattimentale, fissata per il 4 novembre 2025 al Tribunale di Milano.

In quella stessa udienza, il giudice della terza sezione penale, Ilio Mannucci Pacini, dovrà decidere anche sulle istanze delle due associazioni di consumatori che hanno chiesto di costituirsi parte civile. Se confermata la linea del rito abbreviato, le udienze si terranno il 25 novembre e il 19 dicembre prossimo, con una sentenza finale attesa per gennaio 2026.