Ozono, prima allerta del 2025: Cremona tra le province lombarde sopra la soglia limite
Superata la soglia di sicurezza a Corte dei Cortesi: è il primo episodio dell'anno. Gli esperti: “Evitare attività all’aperto nelle ore calde”

Ozono alle stelle: Cremona tra le province lombarde che hanno superato la soglia limite. Gli esperti consigliano di evitare le attività all’aperto nelle ore più calde della giornata.
Ozono, prima allerta del 2025
Anche la provincia di Cremona è tra quelle più colpite dal primo episodio del 2025 di inquinamento da ozono in Lombardia. A Corte de' Cortesi, la centralina di monitoraggio di Arpa Lombardia ha registrato una concentrazione oraria di 197 µg/m³, ben oltre la soglia di informazione fissata a 180 µg/m³.
Clima favorevole all’inquinamento
A causare l’impennata dei valori è la persistente area di alta pressione che da giorni interessa la regione, accompagnata da un’intensa radiazione solare. Queste condizioni sono ideali per la formazione dell’ozono troposferico, un inquinante secondario che si sviluppa a partire da altri gas in presenza di luce solare.
Le province più colpite sono state Varese, con un picco record a Saronno (252 µg/m³), e Milano (250 µg/m³ a Cormano), ma anche Cremona figura tra le aree con valori più elevati.
Oltre a Corte dei Cortesi, alte concentrazioni sono state rilevate in diverse località lombarde: Gambara (Brescia) 197 µg/m³, Monza 196 µg/m³, Ponti sul Mincio (Mantova) 195 µg/m³, Casirate d’Adda (Bergamo) 193 µg/m³, Erba (Como) 190 µg/m³, Pavia 185 µg/m³, Bertonico (Lodi) 184 µg/m³. Solo a Morbegno (Sondrio) i livelli sono rimasti sotto soglia, con 176 µg/m³.
Secondo il Servizio Meteorologico di Arpa Lombardia, le condizioni atmosferiche potrebbero mantenere alti i livelli di ozono ancora per qualche giorno, con un possibile calo atteso solo nel fine settimana.
Salute a rischio
L’ozono è un inquinante insidioso, in grado di provocare irritazioni alle vie respiratorie, agli occhi, e peggiorare sintomi di patologie asmatiche o cardiovascolari. Le autorità sanitarie raccomandano di evitare attività fisica intensa all’aperto tra le 12 e le 16, e di adottare una dieta ricca di frutta e verdura, utili a contrastare lo stress ossidativo causato dall’inquinamento.
Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha commentato:
“Questi episodi non devono sorprenderci: l’ozono è il frutto di una combinazione di inquinanti e condizioni meteorologiche estreme, sempre più frequenti con la crisi climatica. È essenziale ridurre il metano, gas precursore, come previsto dal Global Methane Pledge, che punta a un taglio del 30% entro il 2030”.
Zampetti sottolinea inoltre la fragilità della Pianura Padana:
“Qui si sommano ozono, polveri sottili e biossido di azoto, spesso legati alla combustione dei motori diesel. Lo stop ai veicoli Euro 5 diesel previsto dal 1° ottobre 2025 nei grandi comuni va attuato senza esitazioni. Ma servono anche investimenti strutturali: trasporto pubblico, zone a basse emissioni, ciclovie urbane e modelli di città sostenibile come Città30, già adottati a Bologna, Lodi, Treviso”.
Danni anche all’agricoltura
L’ozono non danneggia solo le persone: ha effetti tossici anche sulle piante, riducendo la fotosintesi e abbassando la produttività delle colture. Un problema serio per un territorio agricolo come il Cremonese, dove l’impatto economico potrebbe aggravarsi in caso di stagioni siccitose o prolungate ondate di calore.
Secondo l’IPCC, l’ozono ha già contribuito a un aumento globale della temperatura di 0,23°C. Un dato che mette in evidenza l’urgenza di politiche locali e globali per ridurre l’inquinamento e tutelare il territorio.