A Casalmaggiore

Nidec Casalmaggiore, in 53 a rischio: "Potete conservare il posto di lavoro ma... in Friuli"

La chiusura è prevista per la fine di dicembre 2024, sono quindi brevi le tempistiche per evitare il licenziamento dei lavoratori

Nidec Casalmaggiore, in 53 a rischio: "Potete conservare il posto di lavoro ma... in Friuli"
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Sono 53 i dipendenti che attualmente vivono nella preoccupazione di perdere il proprio posto di lavoro per via di un drastico cambiamento della Nidec, azienda che produce motori personalizzati per applicazioni industriali e di nicchia, situata all'interno del territorio di Casalmaggiore. I lavoratori cremonesi saranno costretti a trasferirsi o perdere definitivamente il proprio posto.

Dipendenti a rischio a Casalmaggiore

A seguito di numerosi cambiamenti arriva la spiacevole notizia, sono 53 i dipendenti che sono attualmente a rischio di perdere il proprio posto di lavoro per via del trasferimento di una linea del settore della struttura situata in via Roma, e della vendita di un ramo presente nella struttura in via Vanoni.

La preoccupazione continua a salire per i dipendenti che potrebbero perdere il proprio posto a causa di questo periodo travagliato. L'unica soluzione proposta è il trasferimento all'interno dello stabilimento a situato a Pordenone.

I sindacati

Sul caso i sindacati hanno iniziato a muoversi per assicurare una posizione per tutti coloro che sono attualmente a rischio. Sarà però necessario seguire ogni sviluppo del caso ed affrontare la situazione. Nonostante l'azienda tuttora non abbia ancora aperto una procedura ufficiale.

Pare infatti che l'intenzione dell'azienda sia quella di ottimizzare alcune linee produttive, tra cui il settore food, il quale verrebbe trasferito a Pordenone. I dipendenti che lavorano in esso dovrebbero quindi trasferirsi di conseguenza, ma questa soluzione non è ottimale per tutti i lavoratori che dovrebbero lasciare casa per trasferirsi a circa 260 chilometri di distanza.

Nella giornata di martedì 8 ottobre i sindacalisti Luca Bonali di Fim-Cisl e Marco Cagnati della Fiom-Cgil hanno tenuto un incontro con la direzione aziendale in cui è stata presentata l'intenzione di trasferimento e la possibilità di vendita di un ramo dell'azienda situata in via Vanoni.

Gli incontri

A seguito di queste dichiarazioni, nonostante l'assenza di una procedura ufficiale, i sindacalisti si sono messi all'opera per garantire un posto di lavoro a tutti i dipendenti a rischio, con la speranza di evitare il trasferimento.

"Noi abbiamo avuto un incontro con la direzione aziendale dove ci è stato comunicato che intendono spostare le linee dedicate al food. Queste linee coinvolgono 40 persone. In più c'è in ballo una possibilità di vendita nello stabilimento in via Vanoni dove l'impatto sarebbe di 13 dipendenti. Adesso ci stiamo attivando per non "lasciare indietro" nessuno, dobbiamo garantire la tutela dei dipendenti e delle loro famiglie." afferma Luca Bonali. 

"Dobbiamo ancora fare delle valutazioni, faremo un incontro più dettagliato il 22 ottobre. Cerchiamo di attivarci con le istituzioni per prendere in considerazione le varie opzioni fattibili per limitare l'impatto. Anche perché per una comunità come quella di Casalmaggiore, 53 posti di lavoro sono pesanti. Per adesso noi non stiamo escludendo opzioni, dovremo avere qualche incontro con l'azienda in tempi brevi. L'azienda ci parlava di una scadenza per fine dicembre."

Secondo quanto affermato durane l'incontro svoltosi nella giornata dell'8 ottobre 2024, l'azienda non ha intenzione di lasciare a casa i propri dipendenti, l'unica opzione proposta però è il trasferimento.

"Loro non intendono licenziare i dipendenti ma hanno dato la disponibilità di trasferirli a Pordenone. Questa però non è una soluzione appetibile per i lavoratori che dovrebbero lasciare la famiglia. Hanno messo sul tavolo anche degli incentivi, ma senza quantificarli. La nostra preoccupazione principale attualmente è il lavoro, l'aspetto economico lo andremo poi a valutare con i lavoratori." - conclude Luca Bonali di Fim-Cisl. 

Questo è quanto ha affermato il sindacalista Luca Bonali, il quale ha messo in conto ogni possibile aspetto, con la speranza di trovare una soluzione ottimale per tutti i dipendenti che vivono con la preoccupazione di perdere il proprio posto di lavoro.

Al momento è stato prefissato un altro incontro, che si svolgerà nella giornata del 22 ottobre, durante il quale verranno ascoltate le proposte dell'azienda e si tratterà dettagliatamente il caso. Anche il sindacalista Marco Cagnati della Fiom-Cgil spera di poter garantire un posto assicurato ai dipendenti:

"Stiamo facendo di tutto per trovare delle soluzioni, il 22 avremo un altro incontro. In questo periodo dovremo trovare delle soluzioni. Come abbiamo detto anche all'azienda, dovremo trovare il modo per ri-occuparli tutti. Stiamo parlando con un'azienda che si mostra disponibile, ma comunque ci ha lasciato 50 persone che perderanno il posto di lavoro."

"Parliamo di un'azienda disponibile a trovare delle soluzioni certo. Soluzioni a un problema che però ha creato lei. Vedremo e valuteremo fino all'ultimo se ci sarà la possibilità di un ricollocamento. Se non arriveremo a questo metteremo in campo tutto purché questi lavoratori rimangano occupati." Marco Cagnati della Fiom-Cgil.

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