Nella “scuderia” dei Carabinieri di Cremona e Crema entrano le nuove Alfa Romeo “Giulia Radiomobile”
In totale i nuovi veicoli sono quattro.
Nella “scuderia” dei Carabinieri di Cremona e Crema entrano le nuove Alfa Romeo “Giulia Radiomobile”: sono quattro i nuovi veicoli, tre a Cremona e uno a Crema.
Nella “scuderia” dei Carabinieri di Cremona e Crema entrano le nuove Alfa Romeo “Giulia Radiomobile”
Era stata consegnata il 17 maggio scorso a Torino presso il Centro Stile, sede del nuovo quartier generale Alfa Romeo, la prima “Giulia Radiomobile” 2.0 turbo 200 CV con cambio automatico a 8 rapporti in livrea blu istituzionale, destinata all'impiego da parte dei Nuclei Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri per il controllo del territorio. Alla cerimonia avevano partecipato il Presidente del Gruppo Stellantis, John Elkann, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale C.A. Teo Luzi, il CEO del Brand Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato. E ora queste auto di servizio sono operative anche a Cremona e Crema.
Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri aveva infatti deciso di rinnovare il parco auto del reparto di punta dell’Arma che, dalla fine degli anni 50 quotidianamente e ininterrottamente svolge il proprio servizio su tutto il territorio della penisola e aveva scelto proprio la Giulia come nuovo veicolo, acquistandone una nuova flotta di ben 1770 esemplari. Si è trattato di un importante sforzo economico per dotare i Comandi dell’Arma di auto che avessero delle prestazioni elevate, ma che nel contempo garantissero la sicurezza del personale di pattuglia, senza trascurare l’aspetto ambientale tenuto conto che queste nuove auto sono di categoria Euro 6 e quindi rispettano i più severi standard europei sulle emissioni.
Quattro i nuovi veicoli
Proprio di recente alle Sezioni e Aliquote Radiomobili delle Compagnie di Cremona e Crema sono state distribuite quattro “gazzelle”, tre destinate al capoluogo mentre una sarà destinata alla Compagnia di Crema.
Le auto hanno una dotazione tecnologicamente avanzata con allestimenti studiati specificamente e sviluppati in modo specialistico secondo le richieste dell'Arma. Tra le dotazioni specifiche si evidenziano:
- pannello a messaggio variabile aerodinamico di ultima generazione;
- due lampeggianti con luci laterali e faro orientabile di ultima generazione;
- lampeggianti led su specchi retrovisori esterni;
- parabrezza blindato e cristalli laterali e lunotto antisfondamento;
- porte anteriore blindate con protezione piedi scendenti;
- protezione antiscoppio del serbatoio carburante;
- cellula detenuto unipersonale (permette un terzo uomo di equipaggio);
- portagiubbotti antiproiettile in abitacolo;
- radio in posizione centrale per l'utile impiego da parte di entrambi i componenti dell’equipaggio;
- sistema di amplificazione e diffusione esterno vettura.
Il veicolo è caratterizzato da prestazioni molto elevate con un propulsore sovralimentato a benzina con 200 cavalli di potenza ed una velocità “di punta” di 230 km/h, tutto nella massima sicurezza delle auto di ultima generazione.
Le nuove Alfa Romeo “Giulia” rafforzano il sodalizio storico tra l’Alfa Romeo e i Carabinieri, nato nel secondo dopoguerra quando tutte le “Gazzelle” avevano tutte il marchio del Biscione di Arese.
Da allora, l’impegno al servizio della legge ha visto orgogliosamente impegnati tutti i modelli più rappresentativi. La prima Alfa Romeo dell’Arma è stata la 1900 M “Matta” nel 1951 (veicolo fuoristrada “fratello” della contemporanea Fiat Campagnola prima serie). Un anno dopo, con la berlina 1900 è nata la “Gazzella” e il legame tra l’Arma e Alfa Romeo è proseguito negli anni con vetture man mano più performanti: dal 1963 viene assegnata l’Alfa Romeo Giulia, in dotazione ai Nuclei Radiomobili, dotata del primo sistema radiofonico ovviamente più funzionale alle nuove esigenze operative. A seguite, l’Alfetta, l’Alfa 90, la 75, la 155, la 156, la 159 e la Giulietta.
Il primo Nucleo Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri viene istituito nel 1958 sulla scia della positiva esperienza maturata con il Nucleo Motorizzato Squadriglie, nato alla fine del secondo conflitto mondiale quando l’Arma aveva la necessità di fronteggiare la dilagante attività criminosa, in particolare per contrastare il brigantaggio in Sardegna già a partire dal 1948. Assumerà varie denominazioni, ma l’esperienza venne estesa via via nelle maggiori città italiane fino a tutti i capoluoghi di provincia ed a tutte le città sede di Comando Compagnia, con l’accrescimento dei compiti ed in particolare di quelli di polizia giudiziaria. Dal 1972 acquisirà la denominazione Ufficiale di “Nucleo Radiomobile” che conserva tuttora. Dal maggio 1970 le auto hanno una nuova livrea, tutta di colore blu scuro in modo che i mezzi fossero facilmente identificabili da parte dei cittadini e furono applicati sulle fiancate gli scudetti del reparto nei colori rosso e blu. Lo scudetto rappresenta una gazzella nell’atto di saltare, con una fiamma dell’Arma e una saetta, simbolo di rapidità e forza. Dal 1994 riportano l’attuale scritta laterale “CARABINIERI” a cui è stata aggiunta una linea longitudinale rossa che assume la forma di saetta e che si interseca con la scritta 112.