Motti fascisti all'inaugurazione della sede di Fratelli d'Italia: scoppia la polemica
Presente anche l'amministrazione comunale, ora costretta a fare marcia indietro: "Situazione inaccettabile, ci dissociamo fortemente"
All'inaugurazione della sede di Cremona di Fd'I motti fascisti con applausi scroscianti: scatta la polemica e il Comune prende le distanze.
Motti fascisti, il Comune prende le distanze
L'inaugurazione della sede di Cremona di Fratelli d'Italia diventa occasione per il lancio di slogan e motti fascisti: scoppia la polemica. All'inaugurazione, che si è svolta giovedì sera nella storica sede di viale Po al numero civico 11, era presente pure l'amministrazione comunale con il presidente del consiglio Paolo Carletti. Ma ora, dopo l'episodio, proprio il Comune si dissocia parlando "tradimento della Costituzione" e di situazione "irricevibile".
La nota del Comune di Cremona
Sull'episodio nella mattinata di oggi, sabato 18 febbraio 2023, il Comune di Cremona ha diffuso una nota con la quale prende in modo deciso le distanze da quanto accaduto lo scorso giovedì sera in occasione dell'inaugurazione della sede di Fratelli d'Italia.
Ecco la nota: "Giovedì sera il presidente del consiglio comunale Paolo Carletti ha rappresentato l'amministrazione comunale all'inaugurazione della sede di Fratelli d'Italia a Cremona poiché l'amministrazione riconosce il valore dei partiti quale sano centro di aggregazione e di dibattito.
"Purtroppo - sottolinea il comunicato del Comune - tra gli interventi di apertura uno è stato istituzionalmente inaccettabile: utilizzare il motto fascista 'credere, obbedire, combattere' quale vademecum per l'attività politica di ieri come di oggi, è quanto meno irricevibile da parte di questa amministrazione.
"Tale motto, scandito a chiare lettere, ha provocato l'esultanza e lo scroscio di applausi dei presenti, ma obbliga questa amministrazione a dissociarsi immediatamente e fortemente".
"Non si può tradire la Costituzione"
"Proprio perché aprire una sede di partito è un fatto democratico importante e va riconosciuto come tale - conclude l'ente locale nella propria nota -, le parole che si usano in quel luogo non possono tradire la Costituzione su cui la nostra democrazia si fonda e, se lo fanno, richiedono una presa di distanza immediata.
"Quelle parole, 'credere, obbedire, combattere?, furono alla base di un regime dittatoriale, radicato qui nel nostro Paese, che portò morte e guerra, odio e distruzione delle coscienze. Oggi, proprio oggi, siamo certi che, per tutti, siano invece le parole della nostra Costituzione il fondamento solido di ogni agire politico, sociale e civile".
(In copertina: il civico 11 di viale Po a Cremona, dove è stata inaugurata la sede di Fratelli d'Italia)