Cremona e il Grande Fiume

L’opera "Fragili Rive" dell’artista Ettore Favini a Palazzo Comunale

Un'iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale d’intesa con l’assessorato alla Cultura.

L’opera "Fragili Rive" dell’artista Ettore Favini a Palazzo Comunale
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L’opera Fragile Rive dell’artista Ettore Favini in esposizione a Palazzo Comunale.

L’opera "Fragili Rive" a Palazzo Comunale

La Presidenza del Consiglio Comunale, d’intesa con l’Assessorato alla Cultura, ha pensato di abbellire lo scalone interno di Palazzo Comunale con l’opera Fragili Rive dell’autore cremonese Ettore Favini che richiama il Grande Fiume e il viscerale rapporto che c’è tra questo e la nostra città.

Con questo gesto si vuole anche porre l’attenzione sul tema della vivibilità del Po e dell’enorme risorsa che nei millenni ha saputo dare Cremona, risorsa che oggi è sempre più a rischio.

Cremona e il Grande Fiume

Nel suo Viaggio in Italia, realizzato tra il 1953 e il 1956, lo scrittore Guido Piovene tratta un resoconto unico per rilevanza storica della condizione dell’Italia ancora reduce dalle rovine della guerra, capace di dare un affresco vivido di tutte le contraddizioni irrisolte insite nella sua struttura geografica e nella composizione dei suoi abitanti. Piovene fa tappa anche a Cremona, immersa nel freddo e nella nebbia in cui la punta del Torrazzo si perde nella bruma. La città è descritta dall’autore come una grande azienda modello, un’azienda agricola distribuita sulla “pianura tutta piatta, percorsa da fiumi, irrigata, copiosa d’erbe, di frumento, di latte, bellissima a propria insaputa, abitata a propria insaputa da una profonda civiltà”.

L'opera

Si potrebbe continuare a citare autori che nei secoli hanno parlato della città e del suo rapporto anche conflittuale con il fiume, fonte inesauribile di ispirazione per racconti e leggende. Ed è proprio dal fiume che anche Favini parte per realizzare la sua opera Fragili Rive.

L’opera è la rappresentazione del Grande Fiume, come un sistema venoso che si diffonde in tutto il territorio per portare l’acqua necessaria, un organismo vitale che oggi è malato. L’artista parte dall’osservazione della sofferenza del Po, lampante in questi mesi, ma che già da qualche anno mostra numerosi problemi.

Il fiume, caro all’artista, spesso diventa protagonista nelle sue opere. In Fragili Rive si mostra come un grande tendaggio che accoglierà gli ospiti di Palazzo Comunale: il fiume è rappresentato in un leggero fustagno blu applicato su un fondo in lino verde che mima campi primaverili. L’opera è un monito a mantenere e salvaguardare il territorio per evitare che il Po non diventi solo un ricordo.

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