Legionella, 10 casi in provincia di Cremona: come difendersi dall'infezione
Una malattia di origine batterica la cui incidenza aumenta maggiormente nei mesi estivi
Legionellosi: ecco come difendersi dall'infezione che colpisce soprattutto in estate. In provincia di Cremona sono 10 i casi registrati da inizio anno, tra i quali non risulta alcun decesso.
Legionella, 10 casi in provincia di Cremona
Tra le malattie ad alto rischio per la salute umana la cui incidenza aumenta maggiormente nei mesi estivi c’è la Legionellosi. Si tratta di una malattia infettiva emergente, di origine batterica, che nel 2022, nel territorio dell’ATS Val Padana – comprendente le province di Cremona e Mantova - ha fatto registrare 53 casi (21 in provincia di Cremona e 32 in provincia di Mantova).
Nei primi mesi del 2023 sono stati segnalati 20 casi (10 in provincia di Cremona e 10 in provincia di Mantova), tra i quali – alla data del 3 luglio – non risulta alcun decesso.
“La specie di batterio più frequentemente implicata è la Legionella pneumophila di sierotipo 1, che si moltiplica in ambienti acquatici tra i 20 e i 50 gradi - spiega Enea Antoniazzi, Direttore della Struttura di Igiene e Sanità Pubblica Salute – Ambiente di ATS Val Padana -.
La legionellosi viene generalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione o microaspirazione di aerosol in cui è contenuto il batterio della legionella. L’aerosol si forma attraverso le minuscole gocce generate dallo spruzzo dell’acqua di un rubinetto o di una doccia o dall’impatto dell’acqua su superfici solide.
Più le goccioline sono piccole, più sono pericolose perché riescono a raggiungere molto facilmente le basse vie respiratorie”.
“La legionella – prosegue Antoniazzi - nella maggior parte dei casi può provocare un’infezione senza particolari sintomi, ma nei soggetti più fragili può causare stati febbrili, sino ad arrivare ad un’infezione polmonare (polmonite) potenzialmente grave se le condizioni di salute sono già precarie.
Per questo le persone più a rischio, affette da patologie croniche (quali diabete, malattie polmonari croniche, cardiopatie) o da altre patologie che deprimono il sistema immunitario (come i tumori o patologie infettive in corso) devono prestare particolare attenzione ed all’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno che si rivolgano al più presto al proprio medico curante”.
Dove si trova la legionella
- nelle tubature poco utilizzate e con scarso flusso di acqua;
- sulle superfici interne delle condutture e delle guarnizioni;
- nel calcare e nella ruggine di tubature;
- nel rompigetto di docce, vasche, vasche idromassaggio e rubinetti;
- negli impianti idrici con tubi da irrigazione per giardini;
- negli impianti di condizionamento.
Cosa fare per contrastarne la diffusione
- Mantenere le docce, i diffusori delle docce e i rompigetti dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni sostituendoli all’occorrenza, come pure i serbatoi di accumulo di acqua calda (boiler);
- mantenere la temperatura dell’acqua calda sanitaria costantemente superiore ai 50°C e l’acqua fredda inferiore ai 20°C;
fare scorrere l’acqua (sia calda che fredda) per almeno 5 minuti dai rubinetti e dalle docce quando non vengono utilizzati spesso; - lavare gli apparecchi per aerosolterapia dopo ogni utilizzo con acqua sterile (non usare acqua del rubinetto né acqua distillata o confezionata in bottiglie) e asciugarli accuratamente;
- evitare di lasciare esposte al sole e piene di acqua le canne utilizzate per il giardinaggio, così come la raccolta di acqua piovana per il giardinaggio;
- evitare, in caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni, la realizzazione di reti idriche con tubature ove l’acqua possa ristagnare facilmente.
“È bene precisare – conclude Antoniazzi – che l’infezione non si trasmette da persona a persona né bevendo acqua eventualmente contaminata; pertanto, non c’è assolutamente nessun problema nel bere l’acqua dei nostri rubinetti. Infine, non esiste alcuna controindicazione a frequentare le piscine, poiché sono dotate di un sistema specifico di disinfezione dell’acqua; i gestori peraltro sono tenuti ad effettuare operazioni di manutenzione e monitoraggio dell’acqua e degli impianti idrico-sanitari”.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito dell’ATS Val Padana CLICCANDO QUI.