L'ECMO Team di Pavia in missione a Cremona: paziente dona fegato e reni
Per la prima volta, sono stati prelevati anche i polmoni che l'equipe del San Matteo ha riperfuso per valutarne la trapiantabilità.
L'ECMO Team del Policlinico San Matteo di Pavia in missione a Cremona: prelevati da paziente donatore fegato e reni. Per la prima volta, sono stati prelevati anche i polmoni che l'equipe del San Matteo ha riperfuso per valutarne la trapiantabilità.
L'ECMO Team di Pavia in missione a Cremona
Decima missione per l’ECMO Team del Policlinico San Matteo: dopo le esperienze agli Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano e all’Ospedale di Vigevano, nei giorni scorsi, per la prima volta si è recato all’Ospedale di Cremona.
Come racconta Prima Pavia, il Coordinatore Locale Trapianti, Dr. Alberto Bonvecchio, ha applicato i protocolli per l’identificazione del paziente come possibile donatore attraverso le linee guida del Centro Nazionale Trapianti e, avuta l’autorizzazione del Nord Italia Transplant program (NipT), al paziente donatore, ormai a cuore fermo (classe Maastricht III) è stata attuata una perfusione normo termica regionale addominale grazie all’intervento della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, che ha prontamente attivato e messo a disposizione l’“ECMO Team”, un’équipe composta dal coordinamento locale trapianti, Andrea Bottazzi, un cardiochirurgo, Carlo Pellegrini, una perfusionista, Diletta Grassi e l’infermiera, Cristina Olati.
Il Coordinamento Regionale Trapianti ha seguito e coadiuvato le operazioni di allocazione degli organi.
Trapiantati fegato e reni
Grazie alla generosità del donatore cremonese, allo straordinario lavoro della équipe di Terapia Intensiva e di sala operatoria e alla preziosa collaborazione tra i due ospedali di Pavia e Cremona sono stati trapiantati il fegato e i reni, rendendo possibile per i riceventi dell’ASST Papa Giovanni XXXIII di Bergamo, il Niguarda di Milano e del Policlinico di Pavia, una nuova speranza di vita.
Prelevato anche il polmone
Per la prima volta, sono stati prelevati anche i polmoni che l'equipe del San Matteo ha riperfuso con una particolare tecnica extracorporea (vengono messi in un macchinario che fa circolare un liquido simile al sangue e, contemporaneamente, i polmoni vengono ventilati).
Questa riperfusione, che serve per valutare la trapiantabilità del polmone, è durata circa 6 ore ed è stata possibile grazie alla collaborazione, oltre che dell'ECMO Team, anche del personale medico, infermieristico e tecnico della perfusione cardiaca delle Unità di Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica e Anestesia e Rianimazione Cardiopolmonare. Purtroppo in questo caso l'organo non è risultato idoneo al trapianto, ma questa "prima volta" apre il futuro a maggiori possibilità di trapianto per i pazienti del San Matteo.