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La Popillia Japonica è arrivata anche nel Cremasco, ecco come difendersi

Come difendersi dall'insetto infestante che divora viti, mais e giardini

La Popillia Japonica è arrivata anche nel Cremasco, ecco come difendersi
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C'è chi, di buzzo buono, ha deciso di raccoglierle una ad una, arrivando a 500 in un solo pomeriggio. Altri semplicemente constatano i danni, ingenti: intere piante di vite letteralmente devastate, prati rinsecchiti, e un giardino che in poche ore diventa un parco giochi per coleotteri. Per la precisione, per scarafaggi giapponesi, alias Popillia Japonica.

La Popillia Japonica è arrivata nella Bassa

Come riporta Prima Treviglio, succede nella Bassa bergamasca in questi giorni. Ma non solo. Se è infatti vero che la presenza dell'insetto infestante originario del Giappone e della Russia orientale è segnalata in Lombardia almeno dal 2014, sinora la presenza di questo scarabeo era rimasta piuttosto contenuta, e i danni più importanti si erano registrati soprattutto in Lombardia occidentale e in Piemonte.

Del resto, anche secondo il Servizio Fitosanitario della Regione, la Bassa è compresa solo in parte nell'area considerata «infestata» dalla Popillia Japonica. Qualcosa è tuttavia cambiato, se in queste settimane la Gera d’Adda si è ritrovata letteralmente invasa. Le prime segnalazioni sono di settimana scorsa e arrivano dalla zona di via Fara, a Treviglio, ma poco più tardi anche a Capralba, nel vicino Cremasco, parecchi giardini sono stati colpiti.

E se qualche segnalazione in passato si era registrata, mai il flagello aveva colpito la nostra zona con questa intensità. Muovendosi in gruppi di adulti, la Popillia japonica causa infatti danni pesanti alle colture, minacciando in particolare viti e mais.

La Popillia Japonica

Come si riconosce e che danni può fare?

La Popillia japonica misura circa un centimetro di lunghezza. Il corpo è verde metallico con riflessi bronzei sul dorso. Sui lati dell’addome presenta ciuffi di peli bianchi. Originario, come il nome suggerisce, del Giappone, Popillia japonica è stato accidentalmente introdotto in Nord America (Stati Uniti e Canada) all’inizio del secolo scorso e, negli anni ’70, nell’isola di Terceira nell’arcipelago delle Azzorre (Portogallo).

Nell’estate del 2014 l’insetto è stato segnalato per la prima volta nell’Europa continentale ed in particolare in Italia tra Piemonte e Lombardia in una vasta area del Parco del Ticino. Sebbene la sua diffusione sia ancora relativamente limitata, i danni che provoca sono ingenti: le larve infestano i prati e si nutrono delle radici dell'erba, ingiallendo e poi uccidendo il manto erboso, per esempio, dei campi da calcio.

Tipicamente si muove in gruppi, nutrendosi di foglie di varie piante. Quelle più colpite, spesso completamente mangiate, sono i roseti, le viti e gli alberi da frutto, ma anche il mais e la soia.

Da ormai dieci anni il programma fitosanitario di Regione Lombardia monitora la presenza dello scarafaggio giapponese nella nostra Regione, attivando tra l'altro programmi di controllo biologico tramite l'installazione di trappole. È però necessario che anche i cittadini si attivino per contrastarne l'invasione.

Cosa fare se la trovi nel tuo giardino

Se il tuo giardino viene invaso, o se trovi piante con foglie scheletrizzate, puoi scaricare l’App Fitodetective e inviare una segnalazione, oppure scrivere una mail a servizio.fitosanitario@regione.lombardia.it o chiamare il numero verde 800 318 318.

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